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Musicoterapia nell’età evolutiva e nell’anziano: due corsi a Roma

La teoria più conosciuta anche dai profani – anche se non uniformemente accolta dalla comunità scientifica – è quella del cosiddetto “Effetto Mozart”: nel 1993, la psicologa Frances Rauscher e il fisico Gordon Shaw pubblicarono su Nature i risultati di una ricerca, secondo la quale ascoltare la musica del compositore austriaco – in particolare la Sonata K448 per due pianoforti – indurrebbe uno scatto temporaneo nella nostra intelligenza, migliorando le performance in alcuni test.

I risultati non furono confermati da altri esperimenti, ma è ormai provato anche a livello scientifico come le emozioni prodotte dalla musica abbiano ricadute fisiologiche, in particolare sull’apparato cardiovascolare, su quello respiratorio, su quello endocrino.

La musicoterapia viene oggi dunque applicata con successo in alcune condizioni patologiche o parafisiologiche – disabilità, autismo, demenze – nelle quali è più difficile comunicare.

Per questo, pur essendo gli psicologi psicoterapeuti con diploma di Conservatorio i soggetti abilitati a praticare la musicoterapia, è importante che i Medici abbiano conoscenza di questa possibilità terapeutica, per potervi utilmente indirizzare i pazienti, ad esempio i malati di Alzheimer.

Alla “Terapia musicale” e alle “Strategie di intervento per la salute dell’anziano e del bambino” è dedicato un ciclo di due incontri organizzati in provincia di Roma da Ancis Politeia, un’associazione senza fini di lucro che si occupa della divulgazione e formazione Ecm nel campo della musicoterapia, clown-terapia e altre “coterapie”.

Il primo appuntamento è per sabato 21 settembre, a Roma, presso l’Aula Rossa del Roma Scout Center (Largo dello Scoutismo, 1): l’argomento affrontato sarà la “Musicoterapia per l’età evolutiva: dalla prevenzione alla riabilitazione”. Sotto la direzione scientifica di Giovanni Biondi, psicologo clinico e psicoterapeuta, si tratterà dell’utilizzo della musicoterapia nei bambini, sia nel caso di normale sviluppo sia di disabilità.

Di anziani e, in particolare, delle applicazioni nella patologia di Alzheimer si parlerà invece nel secondo incontro, che si terrà sabato 5 ottobre ad Acilia, presso il Parco Madonnetta. Responsabile scientifico sarà questa volta un medico, la professoressa Luisa Bartorelli, geriatra e direttore del Centro Alzheimer della Fondazione Roma.

“La musicoterapia può essere utilizzata nell’ambito preventivo e in quello della riabilitazione – spiega Bartorelli focalizzandosi su fasi particolarmente delicate della vita, quali quelle dell’infanzia e dell’età senile”.

“Suono e musica diventano strumenti privilegiati di relazione con il malato di Alzheimer – le fa eco Silvia Ragni, psicologa e musico- terapeuta, tra i docenti del Corso – che, con il progredire della malattia, perde gradualmente le competenze cognitive e relazionali verbali, il contatto sociale, l’autonomia funzionale”.

Il percorso formativo (9 crediti ECM) è aperto a psicologi, psicologi psicoterapeuti, studenti di psicologia, al costo di 100 euro a giornata.

I medici potranno assistere come auditori alla parte non tecnica dei due incontri – quella pomeridiana – al costo riservato di 50 euro per ogni appuntamento.

Per informazioni e iscrizioni: www.ancispoliteia.it.

Autore: Redazione FNOMCeO

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