La nuova direttiva sulla qualità dell’aria proposta dalla Commissione europea, che contiene limiti più restrittivi per la misurazione di polveri sottili e di biossido di azoto e maggiormente adeguati alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, va nella direzione di prevenire ulteriori danni per la salute dei cittadini e di ridurre l’impatto negativo degli inquinanti sul mutamento climatico.
Come Ordine dei Medici di Torino, dunque, e in accordo con quanto fatto nei giorni scorsi dal Consiglio nazionale FNOMCeO, sosteniamo la proposta della Commissione europea e chiediamo di mettere in atto con urgenza provvedimenti volti al contenimento delle emissioni per garantire la sostenibilità ambientale e tutelare il benessere delle persone. Queste misure sono necessarie in particolare nella Pianura Padana, l’area che presenta le maggiori problematiche a causa delle condizioni meteorologiche e geografiche. Recenti studi, condotti nell’ambito del progetto Life-PrepAir proprio sulla Pianura Padana, individuano però tra i fattori responsabili dell’inquinamento da polveri sottili: la combustione di combustibili fossili per riscaldamento e alimentazione degli impianti industriali; il trasporto stradale; l’agricoltura e gli allevamenti intensivi.
“Recentemente alcune regioni del Nord Itala, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, hanno chiesto all’Unione europea di rivedere le nuove soglie fissate dalla proposta, per i rischi che queste comporterebbero per le attività produttive e per la difficoltà nel rispettare tali limiti – sottolinea il presidente dell’Ordine Guido Giustetto -. Noi invece crediamo che ulteriori interventi a difesa della sostenibilità ambientale non siano più rinviabili, sia a tutela della salute, perché l’European Environmental Agency stima che in Italia oltre 50.000 morti premature siano causate dall’inquinamento, sia a beneficio dello stesso sistema economico: al di là dei costi sanitari, i danni per le imprese e per i cittadini causati dall’emergenza climatica, dalla siccità alle alluvioni, sono evidenti. Anche dal punto di vista dell’economia è meglio programmare e governare il cambiamento piuttosto che subirne i danni”.
La direttiva proposta dalla Commissione europea prevede di raggiungere entro il 1° gennaio 2030 nuovi standard sulla media annua e sulla media giornaliera di Pm10 nell’aria e riduce il numero dei superamenti dei limiti consentiti in un anno. Introduce inoltre la misurazione della media giornaliera e l’istituzione di una soglia di superamenti annui anche per il Pm2,5 e per il biossido di azoto oltre ad abbassare la soglia della media annua da rispettare.
Autore: Redazione