Gli italiani mangiano bene ma mangiano troppo. Questo, in parole povere, è quanto suggerisce il Food Sustainability Index, uno strumento realizzato per individuare le migliori prassi su temi di incidenza e interesse globale, quali cambiamento climatico, sostenibilità urbana, accesso all’istruzione, parità di genere e appunto alimentazione.
I dati dell’Index rilevano che l’Italia è tra i paesi a più alto tasso di obesità, collocandosi al terzo posto tra i 25 presi in esame (prima di noi solo Israele e Stati Uniti). Il problema riguarda soprattutto la fascia infantile e adolescenziale: è nella popolazione di età compresa tra i 2 e i 18 anni che la percentuale di individui in sovrappeso è maggiore (oltre il 23%). A questo dato va associata la radicata propensione alla sedentarietà. Sempre secondo l’Index, solo il 36% di italiani pratica i livelli di attività fisica raccomandati.
Il Food Sostainability Index è stato messo a punto dal Barilla Center for Food and Nutrition (fondazione “privata, non-profit e apolitica”) in collaborazione con l’Economist Intelligence Unit, centro di consulenza per ‘global business’ dell’Economist.
I dati raccolti dall’Index sono, ahimè, coerenti con quanto rilevato anche dall’OCSE: l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, nell’ultimo rapporto sul tema, segnala il rischio che “il 13% della popolazione italiana al di sopra dei 15 anni sarà obesa entro il 2030”. Rischio che porta con sé un ulteriore incremento epidemiologico di diabete, disturbi cardio-vascolari e patologie correlate.
Fonti:
http://www.vita.it/it/article/2017/07/06/figlio-mio-ma-quanto-mangi/143928/
https://www.barillacfn.com/it/food_sustainability_index/
Audio in Rete: http://www.torinomedica.org/torinomedica/?cat=6466
Autore: Redazione FNOMCeO