Odontoiatri e difesa del cittadino: la pubblicità non sia selvaggia

Il settore delle cure odontoiatriche è probabilmente quello maggiormente sottoposto – tra le professioni sanitarie – al bombardamento incontrollato di messaggi pubblicitari e comunicativi. Slogan e inviti spesso fuorvianti, promesse di cure semi-gratuite, inviti a recarsi oltreconfine per trattamenti miracolosi, spesso associati a visite turistiche e a protesi esteticamente stupefacenti: i cittadini italiani si trovano quotidianamente assaliti da questo tipo di sollecitazioni, spesso incapaci di discernere tra il valore di una cura efficace e quello di un momentaneo risparmio.

Su queste problematiche la Commissione Albo Odontoiatri Nazionale e la CAO di Udine hanno promosso il convegno “Pubblicità e informazione per una professione in evoluzione: osservare le regole per rispettare le persone” che si terrà nel capoluogo friulano il prossimo 10 settembre (Sala Ajace) con un programma intenso di interventi. Abbiamo coinvolto Valerio Brucoli (CAO nazionale), Giovanni Braga (CAO Udine), Alesandro Zovi (CAO Nazionale) e il presidente della CAO nazionale, Giuseppe Renzo in una conversazione corale per identificare la meglio le tematiche che saranno approfondite durante il convegno udinese.

Sul tema del workshop friulano la CAO è in azione da anni. Dottor Zovi: perché avete sentito la necessità di questo ulteriore approfondimento?
Zovi: Questa necessità nasce dall’esigenza, sorta successivamente al Decreto Bersani sulle liberalizzazioni, di regolare la pubblicità sanitari a secondo criteri che corrispondano alla reale trasmissione di dati verso il cittadino-utente, affinchè lo stesso non possa venire ingannato da una pubblicità troppo libera da vincoli e/o non deontologicamente corretta. Troppo spesso sui "media" e su internet si assiste ad una sorta di esaltazione di professionisti Odontoiatri che promuovono se stessi e i propri prodotti come gli unici e i migliori del mondo. La CAO Nazionale ha posto molta attenzione e ancor di più vuole porla oggi a questi aspetti, in un periodo in cui i mezzi di comunicazione permettono di raggiungere con facilità l’utente finale. La CAO Nazionale inoltre vuole portare a livello periferico tutte le informazioni necessarie a combattere una pubblicità sanitaria troppo aggressiva nei confronti del Cittadino. Riteniamo il rispetto della salute una questione troppo seria per essere trascurata!

Pubblicità e comunicazione: dottor Brucoli quali sono a vostro parere i punti più delicati di questo mondo mediatico che spesso offre ai cittadini e ai pazienti informazioni incontrollate e fuorvianti?
Brucoli: Il punto più delicato è che la comunicazione pubblicitaria è oggi uno degli strumenti più potenti per creare opinione, modificare il costume, promuovere o bocciare valori, addirittura fare politica, visto che la liberalizzazione della pubblicità è il cavallo di battaglia di chi vuole imporre a tutti il modello e le regole del libero mercato. Uno strumento così, lasciato incontrollato nelle mani del solo profitto, può diventare pericoloso, soprattutto quando in gioco c’è la tutela del fondamentale diritto alla salute che, per essere fruito, necessita di informazioni complete, veritiere e trasparenti.

La scelta di Udine per questo workshop della CAO ha un significato specifico? Come gli odontoiatri udinesi e friulani si stanno preparando a questo importante momento di confronto?
Braga: Viviamo in una terra di confine. Se da un lato negli ultimi decenni  si è assistito ad un miglioramento della qualità delle prestazioni odontoiatriche, dall’altro recentemente sono nate le offerte commerciali del turismo odontoiatrico e del low cost. Il timore è che questa (s)vendita commerciale  possa determinare nel medio/lungo termine un peggioramento della salute della popolazione così come già segnalato in Spagna e in Lombardia. Lo conferma lo stesso responsabile di una struttura low cost locale che in una recente intervista ha dichiarato di avere una percentuale di contenzioso medico legale superiore alla media. Questa offerta commerciale fatta di offerte speciali sembra puntare più sul numero di prestazioni piuttosto che sulla qualità dei trattamenti sanitari e sulla tutela della salute. E’ bene che le persone si rammentino che è in gioco la salute, non l’acquisto di una lavatrice!

Zovi: Vorrei ricordare che Udine come tutto il Friuli Venezia Giulia è stata proprio la Regione che per prima ha dovuto affrontare il problema della pubblicità sanitaria "scorretta", in quanto la sua vicinanza con la Croazia ha portato molti cittadini di questa Regione a rispondere al richiamo verso studi dentistici croati, propagandati anche sulle buste del pane come molto attrezzati e a bassissimo costo. Solo la tenacia e la professionalità degli odontoiatri friulani sono riusciti ad arginare il cosiddetto "turismo odontoiatrico" verso i Paesi dell’Est Europeo. Ed è proprio l’esperienza della CAO regionale insieme all’autorevolezza della CAO Nazionale che fanno sì che questo importante incontro possa dare quei frutti che tutti auspichiamo.

Braga: Aggiungo solo che quanto sta accadendo in campo sanitario richiama alla mente quello che è avvenuto nel campo alimentare. Le conseguenze del fast food sono sotto gli occhi di tutti: incremento dell’obesità, del diabete e dell’ipertensione. Il risparmio sulla spesa alimentare determina un incremento dei costi sanitari e peggiora la qualità della vita! Serve nutrirsi meno e meglio! Così come Carlo Petrini con lo Slow food ha saputo fare rinascere le sane tradizioni alimentari nazionali, così una illuminata dirigenza odontoiatrica dovrebbe valorizzare quella odontoiatria italiana che è considerata una delle migliori al mondo. Non si tratta tanto di proporre trattamenti di eccellenza, ma di preservare quella professionalità che sotto certi onorari è impossibile garantire. In altri termini, occorre non ammalarsi o ammalarsi di meno per potersi così permettere trattamenti di qualità. Il trattamento bene eseguito garantisce durata, funzione ed estetica. Respingiamo l’odontoiatria fast food, promuoviamo la Slow dentistry!

Nel panel degli esperti che interverranno grande spazio è offerto alla voce della società civile: dottor Braga come mai questa grande apertura a voci "non odontoiatriche"?
Braga: L’Ordine è un organo ausiliario dello stato e si deve preoccupare della salute del cittadino, ricercando ed incoraggiando quella alleanza che è alla base del raggiungimento e del mantenimento della salute. Una alleanza, quindi, che presuppone una decisiva condivisione di intenti per la tutela e la promozione della salute. La salute è nello stesso tempo un bene primario individuale e un bene comune e ritengo che sia soprattutto al concetto di diritto alla salute piuttosto che al diritto alle cure che si dovrebbe porre maggiore attenzione. Occorre tenere a mente l’articolo 32 della Costituzione italiana: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Alle persone conviene dedicare la giusta attenzione a non ammalarsi piuttosto che sottoporsi a cure che si potrebbero facilmente evitare. Occorre attivare un dialogo permanente con le associazioni civili per cercare di fornire quella informazione realmente efficace che porti alla conoscenza consapevole. Si tratta, in altre parole, di incentivare una cultura odontoiatrica che può scongiurare, o comunque ridurre, due malattie sociali come la carie e la parodontite, malattie che non rappresentano quasi mai un destino, ma che sono facilmente prevenibili con uno stile di vita corretto.

Il suo intervento, dottor Brucoli, verterà sul rapporto tra deontologia e rispetto della persona e del cittadino. Su questi temi l’attuale vertice CAO sta da anni spendendo energie e costruendo una propria visione. I dentisti italiani si stanno anche in questo modo preparando alla nascita del proprio Ordine?
Brucoli: Il rispetto della persona è il perno centrale intorno a cui ruota tutto il discorso deontologico, ragione prima dell’esistenza degli Ordini. Proprio la necessità di dare sempre nuova valenza a questo basilare principio giustifica l’impegno di noi "ordinisti" e ci spinge a richiedere strumenti sempre più efficaci. Tra questi strumenti c’e’ anche un Ordine che va aggiornato nelle regole, autonomie comprese, per affrontare un mondo che non ragiona più in termini di via di formazione, ma di medesima modalità di esercizio professionale. Il tema della pubblicità ne è proprio un esempio paradigmatico, un tema che coinvolge più noi liberi professionisti che non i dipendenti o i convenzionati, anche per alcuni cruciali risvolti correlati, come l’implicita promozione delle strutture a vocazione commerciale rispetto agli studi monoprofessionali.

Da Udine potrebbero uscire proposte di correttivi o di azioni comuni odontoiatri-associazioni cittadini?
Braga: Senz’altro! Insieme si possono organizzare efficaci campagne di informazione che agiscano sulla cultura. La sfrenata e a volte ingannevole pubblicità commerciale sanitaria sta determinando una trasformazione antropologica che induce le persone a considerare la salute come una merce che si compra, magari a basso prezzo, e induce a pensare che ci sia sempre una soluzione tecnologica pronta per farci tornare come nuovi. Occorre informare che non è sempre così, rendendo le persone corresponsabili della propria salute. Le persone restano abbagliate dalle mirabolanti soluzioni tecnologiche, tuttavia bastano dei piccoli gesti quotidiani e un piccolo investimento economico in spazzolino e filo interdentale per mantenere in bocca i propri denti. Ammalarsi non è un destino e la ricerca del trattamento sanitario al prezzo più basso solitamente non rappresenta un buon affare per la salute e per le proprie tasche. Il paziente virtuoso in un anno spende dal dentista meno di quello che spende andando dal parrucchiere. Se oggi la salute della bocca degli italiani è migliorata, lo si deve soprattutto a tutti quei liberi professionisti virtuosi che si sono impegnati non solo a curare, ma che si sono assunti anche il ruolo di maestri di educazione sanitaria.

Per terminare: presidente Renzo ci può anticipare quali saranno gli appuntamenti CAO previsti nei prossimi mesi?
Renzo: Non vorrei limitarmi a fornire un asettico elenco dei numerosissimi appuntamenti e occasioni d’incontro già in calendario per i mesi che ci dividono dai rinnovi delle rappresentanze istituzionali, ma fornire un contributo divulgativo finalizzato a far meglio comprendere i contenuti, che, per alcuni di essi in particolare, devono guardare con estremo interesse e partecipato coinvolgimento tutti gli iscritti. A cominciare dall’Enpam che organizza in novembre il primo “congresso” volto a ricercare e trovare possibili soluzioni da condividere con i Presidenti dei Medici, Presidenti degli Odontoiatri, Associazioni di categoria medica e odontoiatrica e tutti i portatori d’interesse sulla riforma della previdenza, sul nuovo statuto e regolamento dell’ente. Possiamo dire, con un pizzico di orgoglio, che la componente ordinistica odontoiatrica è stata tra i promotori e fautori di questo innovativo modo di affrontare tematiche cosi importanti per medici chirurghi e medici odontoiatri.

E sempre a novembre, a Torino, si terrà l’assemblea annuale dei presidenti CAO…
Renzo: Si, con il pieno coinvolgimento nell’organizzazione delle CAO-Regione Piemonte. In questa occasione, come consuetudine si affronteranno gli aspetti più importanti della politica ordinistica con l’ottica odontoiatrica. Ma più globalmente vorrei sottolineare che incontri e iniziative stanno consentendo di procedere speditamente in quel percorso di ricerca dell’unitarietà della categoria, obiettivo che perseguiamo da tempo e su cui intendo legare il mio eventuale personale ulteriore impegno. Il riconoscimento della nostra autonoma rappresentanza in tutte le istituzioni ed enti è prossima: portare compatta la professione a questo appuntamento storico è un obbligo di cui tutti siamo coscienti. Per questo motivo, approfitto per inviare un sentito pubblico ringraziamento ai vertici degli enti e delle associazioni sindacali che, scevri da preconcetti, con coerenza e serietà per l’ottenimento di questo atteso risultato si stanno adoperando.

Autore: Redazione FNOMCeO

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