Stati generali della professione odontoiatrica riuniti a Roma per un appuntamento diventato ormai periodico. Insieme CAO (Commissione Albo Odontoiatri nazionale) e CIC (Comitato Italiano di Coordinamento delle società scientifiche odontostomatologiche).“Insieme” è stata la parola ricorrente in tutti gli interventi, perché “gli odontoiatri vogliono parlare con una voce sola”, ha detto il Presidente CAO Giuseppe Renzo, che ha aggiunto:“Nei nostri percorsi di questi anni, fondamentale è stato il contributo delCIC, perché abbiamo sempre ritenuto importante il supporto delle società scientifiche nell’affrontare i temi caldi: la professione, l’Università, le scuole di specializzazione e soprattutto i giovani, che si vanno a collocare nella crisi generale della società, che è anche una crisi di valori”.
E Gianfranco Carnevale, Presidente CIC, ha confermato: “Difendere la professione odontoiatrica vuol dire difendere i cittadini”.
Per il Presidente del Collegio deidocenti, Enrico Gherlone, “la professione, le società scientifiche e l’Accademia devono marciare insieme, altrimenti non si fa nulla”. Secondo Gianfranco Prada, Presidente ANDI, “l’obiettivo è la programmazione europea ed occorre lavorare in tal senso”. Maria Grazia Cannarozzo, Presidente del Cenacolo Odontostomatologico italiano, hadetto: “i temi della professione sono legati alla tutela della salute dei cittadini”, concetto rilanciato da Pio Attanasi (SUMAI), per il quale “gli odontoiatri devono presentarsi uniti all’esterno. Le iniziative ‘politiche’ devono puntare a migliorare l’assistenza per quei cittadini che non riescono ad accedere alle cure odontoiatriche”.
Il Vice-Presidente vicario dell’Enpam Giampietro Malagnino ha affermato: “è giusto che ci sia la collaborazione di tutti come sta avvenendo tra CAO e CIC. L’Enpam sta investendo sulla salute, nonché sull’agroalimentare, con 14 milionidi euro nel Fondo Parchi Agroalimentari italiani, nel cui ambito è inserito il progetto FICO (Fabbrica Italiana Contadina) che sorgerà alla periferia di Bologna su iniziativa di Eataly. L’Enpam, inoltre, ha investito 150 mila euro asostegno di brevetti italiani che possono avere uno sviluppo nell’economia”.
Le tappe degli Stati generalidell’odontoiatria proseguiranno con altri appuntamenti perché “c’è ancora molto da fare per affermare la dignità e l’orgoglio della professione”, ha concluso Renzo che ha lanciato una sorta di appello di “politica sanitaria” da praticare, tenendo conto della realtà. E quale è la realtà? Ha spiegato Renzo: “Ci troviamo in una situazione in cui il rapporto tra Università e Regioni non ha più funzionato, in Italia non c’è equilibrio tra domanda e offerta, l’unica speranza che ha senso sta soltanto nella programmazione europea e ci stiamo lavorando, come anche siamo impegnati per la rivisitazione del sistema ECM. Circa le linee guida, sarà determinante il contributo delle società scientifiche, soprattutto per arginare i fenomeni connessi alla pletora odontoiatrica, visto che gli iscritti agli Ordini sono a quota 61 mila e già questo dato spiega il calo del livello dell’etica”.
Sandro Sanvenero ha insistito sulla necessità della programmazione europea “perché in Italia si è determinato uno squilibrio tra il fabbisogno e la capacità formativa: il rapporto ottimale valutato a livello europeo è di un dentista ogni 1.646 abitanti, in Italia siamo a uno su 900 abitanti. Occorre poi calcolare che formare professionisti costa e poi questi professionisti spesso sono costretti ad andare all’estero per cui noi sosteniamo i costi della formazione, ma se i dentisti vanno all’estero incrementano il PIL di altri Paesi, mentre l’Italia ha sostenuto il costo della loro formazione, senza avere un ritorno in termini economici”.
La discussione sulla programmazione riprenderà in una prossima riunione.
Autore: Redazione FNOMCeO
