Doveva essere lei, insieme al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ad aprire, questo pomeriggio alle 15, i lavori del Convegno “Promozione della Salute e Cooperazione internazionale”. Purtroppo, per sopraggiunti impegni istituzionali, il ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge non potrà essere presente di persona.
Ha voluto, in ogni caso, far arrivare alla FNOMCeO – come ministro, ma anche come medico – la sua vicinanza su questi temi così sensibili, quali la tutela e la promozione della Salute Globale e la Cooperazione internazionale, rilasciando all’Ufficio Stampa la seguente dichiarazione.
Ministra Kyenge, lei è medico. Ritiene che la tutela della Salute, senza differenze di etnie, sesso, religioni, possa costituire un elemento di integrazione e di pace?
La tutela della Salute è un diritto sacrosanto di ogni essere umano e non può essere tutelato a seconda del sesso, della religione o dell’etnia. La nostra Costituzione parla chiaro: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Siamo continuamente in lotta per qualcosa, non riusciamo più ad amarci e rispettarci. Dobbiamo offrire la possibilità di una vera vita dignitosa e piena a tutti. Dobbiamo, quindi, riuscire ad incontrarci e nell’incontro identificarci nel rispetto dei diritti inviolabili di ogni essere umano.
La tutela della Salute non può essere considerata un elemento di integrazione ma un diritto legato ad un processo di Interazione. Interazione intesa come incontro: non è un’utopia pensare che possiamo vivere insieme al di là delle nostre differenze.
Autore: Redazione FNOMCeO