OMCeO Ancona. Celebrata la Giornata del Medico

I medici: ‘Si investa su personale, risorse economiche e formazione’

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Ancona ripropone la Giornata del Medico per dare il benvenuto ai nuovi dottori: premiati i medici particolarmente  meritori e consegnati i riconoscimenti ai medici a 40, 50 e 60 anni dalla laurea Il Presidente Borromei: “Ora uscire dall’emergenza sanitaria ”.


Promuovere la sanità pubblica investendo su di essa, sia in termini di risorse economiche sia in formazione, questo è il messaggio urgente che vogliamo lanciare alle istituzioni in occasione della Giornata del Medico”, è chiara e forte l’indicazione del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Ancona, Fulvio Borromei, presentando il tradizionale appuntamento di fine anno che vede la premiazione dei medici a 40 (novità di questo 2023), 50 e 60 anni dalla laurea, il riconoscimento a quelli particolarmente meritevoli e, soprattutto, il Giuramento di Ippocrate da parte dei giovani laureati di quest’anno. Una celebrazione del mondo medico, quella che si è svolta stamattina (sabato 16 dicembre, ndr) al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona. Non fine a se stessa tuttavia, ma riempita di valori e riflessioni specialmente in riferimento al momento non semplice che sta vivendo la sanità pubblica.

La valenza di questa Giornata è anche politica – spiega il Presidente Borromeiattraverso di essa si vuole sottolineare la necessità di un nuovo modo di lavorare, di un cambiamento di metodo, viste le difficoltà oggettive verificatesi, legate sia alla carenza generale di medici sia a quella in branchie specialistiche vitali per il sistema. Quindi la riflessione da fare in questo momento è quella di studiare un nuovo paradigma per lavorare nell’emergenza causata da questa mancanza e di uscire da essa”.

Uno degli elementi cui fa riferimento Borromei, in questo contesto di assenza dei medici, è quello di creare un tavolo permanente sia a livello nazionale che regionale cui possano partecipare le rappresentanze dei medici per contribuire a creare un sistema sanitario più solido, capace di dare garanzie prima di tutto ai cittadini in difficoltà. “Occorre dare stabilità e continuità nel lavoro da compiere, vale a dire non fermarsi agli incontri organizzati quando arrivano le scadenze istituzionali o contrattuali, ma creare appunto un tavolo che sia portato ad affrontare ogni questione legata alla salute, anche la più piccola. Per costruire un nuovo modello serve curare anche il vecchio, vale a dire ripristinare situazioni ottimali del passato che sono andate via via deteriorandosi a causa del razionamento negli investimenti e nella formazione, verificatisi ad esempio quando abbiamo pensato di non permettere a tutti i laureati la possibilità di diventare specialisti. Senza questo passaggio costruiremo un sistema sì nuovo, ma che non avrebbe le basi per reggersi.

‘Le istituzioni devono pertanto investire sul medico sia economicamente e professionalmente, sia come fattore culturale e formativo. La risoluzione dell’emergenza – chiude Borromei – deve ripartire da questa consapevolezza”. In occasione dell’incontro è stato presentato il libro del dottor Massimo Fazzini “Come i fiori in Antartide. L’attitudine alla cura in pronto soccorso”.

Autore: Redazione

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