Erano in molti, nonostante la minaccia del maltempo, coloro che hanno partecipato questa sera alla fiaccolata organizzata nel capoluogo pugliese dall’Ordine dei medici di Bari, in concomitanza con le manifestazioni che si sono svolte a Pisa e in diverse altre città italiane. Alla fiaccolata, oltre a numerosi medici e cittadini, hanno partecipato i sindacati dei medici, enti del terzo settore, ordini delle professioni sanitarie, istituzioni, mondo accademico e strutture sanitarie. Erano inoltre presenti il marito di Paola Labriola, Vito Calabrese, l’Assessore alla Salute della Regione Puglia, Rocco Palese e l’Assessore al Welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico, che ha sfilato con la fascia tricolore in rappresentanza del sindaco.
L’evento intendeva ricordare Barbara Capovani e Paola Labriola, le due psichiatre uccise a distanza di 10 anni, una a Pisa l’altra a Bari, da un paziente. È stata l’occasione per rendere omaggio a tutte le vittime della violenza contro gli operatori sanitari e sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al crescente numero di aggressioni nelle strutture sanitarie.
“Ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza – dichiara Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli Ordini dei medici – Mi attendo quindi una risposta formale da parte del governo, che inserisca la sicurezza nelle strutture sanitarie come una priorità dell’azione dell’esecutivo e di conseguenza una priorità di ordine pubblico. Per elevare il livello di allerta serve infatti sensibilizzare anche le forze dell’ordine, perché ogni chiamata sia presa in considerazione con l’attenzione riservata alle situazioni ad alto rischio. Inoltre, serve una piena applicazione della legge 113 in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie: la norma prevede l’elaborazione di piani di sicurezza da parte delle aziende sanitarie. Eppure, a distanza di oltre tre anni, mi risulta che siano poche le strutture che hanno ottemperato in tal senso.”.
“Era doveroso commemorare le vittime e condannare episodi di violenza inaccettabili, ma anche dare la possibilità ai cittadini di esprimere la propria solidarietà. – commenta Franco Lavalle, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Bari – Oggi medici, ordini professionali, istituzioni, associazioni, enti del terzo settore, persone comuni hanno detto insieme basta alla violenza contro gli operatori sanitari. Oltre alla solidarietà servono però interventi strutturati di tipo culturale e formativo fin dal percorso scolastico, sistemi di sicurezza elettronici, investimenti per lo sviluppo del territorio, le attrezzature e l’aumento del personale, che rendano efficiente il servizio sanitario, il cui non ottimale funzionamento favorisce frustrazione dei cittadini e gli episodi di violenza”.
Autore: Redazione