Dal 6 settembre in affissione (e presto approderà anche nei cinema) la nuova campagna di comunicazione “Medico e Paziente. Due facce dello stesso disagio”, voluta dall’OMCeO Bari per rinsaldare l’alleanza medico-paziente, duramente messa alla prova dalle condizioni in cui versa la Sanità.
Le politiche sanitarie degli ultimi anni hanno inseguito la sostenibilità economica, attraverso tagli che hanno indebolito le strutture sanitarie e danneggiato i cittadini, ma anche leso profondamente l’autonomia e l’indipendenza della professione, proprio in un momento di crisi in cui crescevano il disagio sociale e le campagne delegittimanti nei confronti dei dipendenti pubblici.
In strutture spesso accorpate nonostante le funzioni differenti, prive di mezzi, ormai cronicamente sotto organico, i medici sono stati caricati di responsabilità e ruoli impropri. Si trovano quindi nella condizione di chi è costretto a negare servizi ai pazienti. Così il medico diventa agli occhi dei cittadini l’odioso antagonista e non l’alleato che opera in scienza e coscienza per il bene del paziente. E il rapporto di fiducia, su cui è costruita tutta l’impalcatura della professione sanitaria, si sgretola.
Medici e cittadini sono vittime dello stesso sistema distorto in cui si insegue esclusivamente il pareggio di bilancio, perdendo per strada il diritto alla salute, la sicurezza, l’autonomia e l’indipendenza della professione.
Da qui l’idea dell’OMCeO di Bari di una campagna volta a riavvicinare professionisti e cittadini e gettare le basi per ricostruire l’alleanza e il rapporto di fiducia medico-paziente.
La campagna presenta operatori sanitari da un lato e cittadini dall’altro come vittime del malfunzionamento del sistema sanitario. Vittime che dovrebbero essere alleate in una riforma del sistema sanitario che punti a tutelare il diritto alla salute e la dignità della professione, allo stesso tempo, come recita l’headline “Medico e Paziente, due facce dello stesso disagio. Chiediamo più risorse per la salute. Insieme”.
La campagna multisoggetto presenta due volti divisi a metà in ogni cartellone, a comporre le due “facce” del disagio. C’è la giovane donna che deve sottoporsi ad un controllo: “La mammografia tra dieci mesi… e se è un tumore?!”. Accanto a lei una dottoressa: “Il personale medico non è sufficiente…”. C’è il paziente che si reca dalla guardia medica: “Era indecisa se farmi entrare… mica sono un delinquente! E la guardia medica donna: “Da sola. In guardia medica. Di notte… ho paura.”. C’è il paziente in sala d’attesa: “Aspetto di essere visitato da più di tre ore…” E il medico sottoposto a turni massacranti: “Non ho più un momento di pausa”.
Così professionisti e pazienti si rispecchiano nella loro altra “metà” e il loro disagio si riverbera in quello di coloro che hanno di fronte. Un gioco di specchi da cui si può uscire solo con maggiori risorse per il sistema sanitario.
Le immagini della campagna sono disponibili al seguente link.
(Comunicato stampa dell’OMCeO di Bari – 6 settembre 2016)
Autore: Redazione FNOMCeO