Bari, 15 ottobre 2019. “Ben vengano le preoccupazioni della Regione sull’uso dei farmaci per la vitamina D a costo più basso. Ma è bene fare chiarezza e non alimentare polemiche, che non aiutano a risolvere un problema reale e rischiano di additare i medici come facile capro espiatorio” – ha commentato così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari la delibera proposta dal capo dipartimento Vito Montanaro, dedicata ai controlli sull’appropriatezza delle prescrizioni di colecalciferolo.
Si fa infatti gran confusione tra appropriatezza e rimborsabilità di un farmaco. Per esempio, nel caso di pazienti con il colesterolo alto, l’uso di statine in chiave di prevenzione è sempre appropriato dal punto di vista medico-scientifico, ma il servizio sanitario lo rimborsa, e quindi ne prevede l’erogabilità da parte del Ssn, prevalentemente in casi di prevenzione secondaria, cioè in pazienti che hanno già avuto una lesione dell’apparato cardiocircolatorio. Nella maggior parte dei casi di prevenzione primaria, invece, il medico potrà prescrivere comunque il farmaco, ma il paziente dovrà pagarlo di tasca propria.
“I medici si basano sulle evidenze scientifiche, sulle linee guida e sulle informazioni cliniche acquisite attraverso la visita del singolo paziente nella prescrizione dei farmaci. Se la Regione ritiene che, a fronte di rilevanti differenze di prezzo, la formulazione dei farmaci con colecalciferolo sia identica, dovrebbe segnalare l’anomalia all’AIFA, cioè all’autorità che determina il prezzo dei farmaci e la loro rimborsabilità.” – continua Anelli.
La prescrizione oggi avviene sulla base dell’accertata carenza di vitamina D o nei casi in cui è necessario fare prevenzione. L’appropriatezza deve sempre essere valutata dal medico. Altra cosa invece è la rimborsabilità, che viene definita dall’AIFA e può stabilire dei limiti più stringenti, per esempio definendo la soglia di carenza sotto la quale il farmaco non è erogabile dal ssn.
“Il fatto che all’interno dell’Agenzia italiana del farmaco non siano presenti rappresentanti dei medici è un’altra anomalia che da tempo chiediamo di sanare perché non comprendiamo come si possa vigilare senza sentire il parere di chi i farmaci li deve poi prescrivere” – conclude Anelli – “Ribadisco anche alla Regione e a Vito Montanaro la disponibilità della categoria che rappresento a collaborare per individuare il corretto equilibrio tra i bisogni di salute del paziente e le esigenze di sostenibilità del sistema. Stabilire un dialogo è più efficace dell’invio di qualsiasi fredda circolare.”
Autore: Redazione