Rigore scientifico e divulgazione coinvolgente, per dialogare di scienza e salute insieme alla città: sono questi gli elementi che ispirano i Pomeriggi della Medicina, ciclo di incontri che inaugura giovedì 28 aprile, toccando il traguardo dell’ottava edizione. L’iniziativa è promossa dal Comune e dall’Ordine dei Medici di Brescia quali realtà di riferimento per la sanità locale, con il fondamentale supporto di Gruppo Brescia Mobilità e Fondazione ASM e il patrocinio di FNOMCeO – Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.
Per arricchire il valore della proposta e offrire nuovi spunti di riflessione, in questa edizione sono stati introdotti argomenti che intrecciano tematiche medico-scientifiche con implicazioni sociali e politiche, nel segno di un fattivo dialogo tra medicina e società.
Pensare oltre i confini è il tema scelto per il ciclo di incontri 2022, un’edizione agile, centrata sugli anni di inquietudine che stiamo vivendo, segnati dall’esperienza della pandemia e dalla guerra, ma anche sulla necessità di proiettarsi verso un futuro possibile, grazie alle prospettive aperte dalla scienza e dalla ricerca.
L’iniziativa si articola in tre incontri a cadenza settimanale, dal 28 aprile all’11 maggio, con inizio alle ore 17.45, ospitati come di consueto nell’auditorium San Barnaba, a Brescia.
Gli incontri sono aperti a tutta la cittadinanza ad ingresso libero, e potranno essere seguiti anche da remoto, grazie alla diretta streaming sulla pagina Facebook ordinemedicibrescia.it.
Tre appuntamenti per attraversare rotte speciali, a partire dall’incontro inaugurale di giovedì 28 aprile con Ezio Mauro, giornalista e saggista, già direttore di Repubblica, che offrirà un’occasione per riflettere su come si governano le emergenze, dalla pandemia da Covid-19 alla guerra in Ucraina, mettendo a fuoco le implicazioni sanitarie, politiche e sociali di questi eventi globali.
Introducono e moderano Ottavio Di Stefano, presidente Ordine dei Medici di Brescia e Donatella Albini, consigliera delegata del sindaco per la Sanità.
La capacità della scienza di superare gli schemi predefiniti, per aprire lo sguardo al nuovo con un approccio indipendente e originale, sarà al centro dell’incontro di mercoledì 4 maggio con Alberto Mantovani, immunologo, fra i ricercatori italiani più riconosciuti a livello internazionale, direttore scientifico IRCCS Istituto clinico Humanitas di Rozzano e professore emerito di Humanitas University.
Un incontro pensato con l’obiettivo di raccontare il senso della ricerca e aprire una prospettiva sul domani, partendo proprio dal valore della scienza per guardare al futuro.
Introduce e conclude Franco Franceschini, professore ordinario di Reumatologia, Università degli Studi di Brescia, direttore Reumatologia e Immunologia Clinica, ASST Spedali Civili di Brescia.
Un punto di vista non convenzionale sulla medicina è quello dei determinanti socio-economici di salute, filone di studi innovativo che analizza come le disuguaglianze sociali (status, reddito, contesto di vita, livello di istruzione) influiscano sull’insorgenza e prognosi delle malattie e sulla stessa speranza di vita. Capofila di questi studi in Italia è Giuseppe Costa, epidemiologo, ordinario di Igiene all’Università degli Studi di Torino e direttore del Centro di riferimento per i Determinanti sociali di salute – S.C.a.D.U. Epidemiologia ASL Torino 3, che interverrà nell’appuntamento conclusivo di mercoledì 11 maggio sul tema “Non basta la salute – Quando le disuguaglianze pesano più della biologia”.
Modera Anna Della Moretta, giornalista del Giornale di Brescia.
Le conclusioni del ciclo di incontri saranno affidate al sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, con il presidente dell’Ordine dei Medici, Ottavio Di Stefano, e la delegata del sindaco per la Sanità, Donatella Albini.
Rimane invariata la formula dei Pomeriggi della Medicina, pensati come appuntamenti rivolti a tutta la cittadinanza, con un taglio divulgativo e una modalità interattiva che prevede, accanto alla relazione degli specialisti, uno spazio finale di dialogo con la platea, per porre stimoli e domande al centro del dibattito. Un modello di “medicina partecipata” che parte da Brescia per diventare riferimento su larga scala.
Autore: Redazione