Il Congresso “La relazione medico-paziente”, organizzato dall’OMCeO di Campobasso, si è tenuto nel Palazzo ex GIL del capoluogo molisano sabato 2 aprile 2016. La sede dell’evento è il frutto di una sapiente, recente ristrutturazione di un palazzo costruito durante gli ultimi anni del regime fascista e dedicato alla Gioventù Italiana del Littorio (da cui il nome ex G.I.L.); dopo aver rischiato di essere demolito, oggi comprende una sala multimediale con una capienza di oltre 250 posti, affidata alla Fondazione Molise Cultura e chiamata da molti "il quartier generale della cultura molisana".
In questa sede prestigiosa l’evento aveva lo scopo di approfondire un argomento fondamentale per lo svolgimento della professione medica: la relazione con il paziente.
Anfitrione della giornata la Dr.ssa Carolina De Vincenzo, Presidente dell’Ordine di Campobasso, e la Dr.ssa Celestina Clemente, responsabile della Commissione Cultura e aggiornamento professionale, che con l’aiuto di tutto lo staff ordinistico (non posso non ricordare almeno Giuliana Zicchillo, vera forza della natura della segreteria) hanno magistralmente organizzato e condotto l’evento.
Sul palcoscenico della ex GIL si sono avvicendati numerosi importanti relatori, che hanno affrontato l’argomento “Relazione medico-paziente” da angolazioni diverse, tutte interessanti, qualcuna anche molto innovativa.
Dopo i saluti iniziali, cui ho partecipato portando i saluti della Consulta Deontologica della FNOMCeO, che rappresentavo in quella sede, e l’introduzione della Dr.ssa Clemente, che ha definito la comunicazione argomento “orfano”, ricordando il ruolo fondamentale degli Ordini, la prima relazione è stata quella del Dott. Italo Testa, esperto di Storia della Medicina. Il Dott. Testa ha ripercorso le tappe principali del rapporto medico-paziente, ricordando tempi anche più difficili di oggi (il codice di Hammurabi prevedeva il taglio delle mani al medico che sbagliava), e l’esclusione delle donne dalla medicina (ha citato Ipazia, fatta a pezzi e bruciata, e le donne ritenute streghe e mandate al rogo). Nell’800 non esisteva il rapporto medico-paziente: si diventava medico in sole 4 settimane di studio, unica cura era il salasso, non era necessaria la visita al paziente e non esisteva diagnosi differenziale. Il rapporto medico-paziente inizia verso metà 800. Era un rapporto squilibrato, paternalistico: il medico decideva da solo, al massimo avvisando i familiari, mai il paziente cui non si doveva far sapere nulla. Negli anni successivi il riconoscimento giuridico degli Ordini aumenta l’autorevolezza dei Medici, cui contribuisce anche l’attività svolta durante la prima guerra mondiale al fronte e durante l’epidemia di Spagnola. Il paternalismo prosegue ancora per decenni, fino agli anni recenti, ma secondo Testa non va considerato un tipo di rapporto completamente negativo, in quanto costituisce l’assunzione totale della responsabilità nella salute del paziente, una forma di protezione nei suoi riguardi. Oggi la conflittualità è cresciuta moltissimo, il rapporto è diventato medico-utente, troppo burocratizzato, o addirittura medico-organo malato, frutto dell’aziendalizzazione della sanità che finanzia il sistema pagando con i DRG la cura non del paziente ma della malattia.
Le successive relazioni hanno affrontato tutte, da diversi punti di vista, i modelli comunicativi verbale-non verbale, la relazione come strumento di cura ormai comprovata dalle neuroscienze, l’importanza del colloquio d’aiuto per l’empowerment del paziente, l’ascolto attivo… argomenti affrontati con grande competenza da irelatori e ripresi poi nella tavola rotonda finale.
Particolarmente piacevoli due momenti “peculiari” della giornata: la performance dell’attore Stefano Sabelli, che ha interpretato alcuni brani tratti dal libro Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani, e il racconto semiserio di Carlo Pedicino, collega passato “dall’altra parte della barricata” in occasione di un incidente in montagna.
Insomma un convegno decisamente piacevole e interessante, su uno dei temi principali della professione, cui anche i media locali hanno dedicato ampi servizi (qui alcune interviste).
Dr.ssa Maria Antonella Arras
Coordinatrice Commissione Etica e Deontologia OMCeO Torino
Componente Consulta Deontologica Nazionale FNOMCeO
Autore: Redazione FNOMCeO