9 febbraio 2025. Si è trattato di un intenso momento di riflessione sul tema giubilare della Speranza tenuto da don Luca Perri, parroco della Cattedrale. Dopo una brevissima introduzione della Presidente OMCEO di Cosenza, Agata Mollica, che ha richiamato, attraverso una forte esortazione all’impegno e all’essere medici portatori di speranza, le motivazioni dell’incontro, ha preso la parola don Luca che ha attraversato, con un intervento articolato, il tema giubilare calandolo nella realtà dei medici che operano in diversi ambiti nei nostri territori.
La speranza non deve essere letta come attesa di un aiuto, di un colpo di fortuna; non è da intendere come una categoria che riguarda un futuro indefinito e legato al fortuito accadimento di avvenimenti. Essa va ritenuta proattiva, da pensare e perseguire come la certezza di un impegno quotidiano nel presente. Il Papa ci ricorda come il Giubileo debba essere un momento di rinascita, di riflessione, di riposizionamento su valori eterni. Deve essere riconquistato il senso di appartenenza alle Comunità in particolare in territori, come i nostri, da sempre caratterizzati da spinte individualistiche da un lato e da un fatalismo irragionevole dall’altro.
Essere pellegrini di speranza significa portare nel mondo, in particolare quello della sofferenza e delle fragilità, la testimonianza di una prossimità reale, attenta, capace di ribaltare gli schemi ordinari. L’impegno dei medici è un impegno per l’uomo; è mosso dalla domanda di salute, dalla consapevolezza delle difficoltà generali. È una necessità in quanto segno di attenzione ai bisogni reali della società, è missione autentica che accede ai territori della persona in cui si percepisce un senso di sconfitta ed abbandono.
Don Luca ha parlato del medico come del volto autentico della speranza capace di ristabilire un clima di fiducia nella logica di un ritrovato e riconquistato senso di rinascita. Il Giubileo è l’occasione per riconnetterci al flusso della Umanità che vuole ritrovarsi, universalmente, in un rinnovato segno di attenzione per l’Altro e di fratellanza.
Provare a costruire un mondo che, partendo dalle consapevolezze dell’oggi, possa preparare – con il cambiamento interiore di ciascuno – un domani di attenzione, di vicinanza, di prossimità. Cambiare la rotta di una navigazione scontata che non produce effetti duraturi nell’interesse dell’Umanità. Per cambiare occorre coraggio ma anche affidamento, attenzione e vicinanza. Occorre animare la speranza in un mondo che, seppure interconnesso, mostra inequivocabili i segni della solitudine delle persone.
I medici possono e devono, per funzione e missione, essere protagonisti di questo cambiamento di paradigma ritrovando la passione per l’Uomo che – nel bisogno di salute – non richiede soltanto il rispetto di un diritto ma un’attenzione a quella scintilla di eterno che è la sua vita. E l’azione deve essere un “movimento verso” alimentando l’Amore che può tutto.
Al termine della riflessione la S. Messa, momento culminante della giornata di preghiera che prepara alle sfide della quotidianità, che rinforza e rigenera: i Medici del Consiglio Direttivo OMCEO CS e dell’Associazione Italiana Medici Cattolici – CS hanno animato la liturgia generando una partecipazione attenta in un clima di fraternità e condivisione.
Ufficio Stampa OMCeO Cosenza
Autore: Redazione