Gli OMCeO delle sei province pugliesi, in un incontro che si è svolto il 21 gennaio presso l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Bari, si sono espressi all’unanimità nel contestare i Protocolli Infermieristici per il soccorso avanzato pre-ospedaliero realizzato dal gruppo di lavoro Asl Ba, Asl Bat e C.O. 118. Si tratta di un documento di cui è stata chiesta una valutazione all’OMCeO di Bari, destando presso gli Ordini provinciali preoccupazioni di carattere culturale, scientifico nonché normativo. In sostanza, si legge nel documento, agli infermieri del 118 sarebbe affidata nei casi di interventi critici e di carattere invasivo “l’esecuzione di manovre salvavita o comunque atte a salvaguardare le funzioni vitali (dell’assistito), compresa la somministrazione di farmaci, che siano previste da linee guida universalmente valide, non condizionate dalla formulazione di un’ipotesi diagnostica ma conseguenti al rilievo di segni e sintomi evidenti”. Per questo gli Ordini interpellati hanno sottoscritto una lettera in cui esprimono la necessità di “esaminare più approfonditamente, al di là dell’opportunità di implementare un protocollo così delineato nell’ambito di una rete 118 caratterizzata da una previsione organico-funzionale secondo la quale il medico è sempre presente sul luogo di intervento a bordo del mezzo di soccorso o con l’automedica, i presupposti giuridici e il rispetto delle norme sulle competenze delle figure professionali coinvolte”, norme che possono essere emanate da altri organi dell’ordinamento che abbiano la potestà di legiferare e che “non possono essere modificate con un mero protocollo operativo, anche in virtù delle responsabilità medico-legali che ne deriva”. A tal fine nella lettera si propone di “istituire un gruppo di lavoro con i rappresentanti degli Ordini professionali e delle figure professionali coinvolte affinché sia valutata compiutamente la rispondenza alle norme vigenti”.
“Non si tratta di una mera questione di difesa delle competenze dei medici” affermano i Presidenti degli Ordini dei Medici di Puglia, “ma di una battaglia a tutela del diritto di ciascun cittadino a ricevere un’adeguata assistenza nelle situazioni ad alto rischio, che richiedono l’intervento tempestivo di equipe multiprofessionali".
Un altro nodo spinoso affrontato in sede di assemblea è la questione del riordino del piano ospedaliero in Puglia soprattutto alla luce della normativa europea che impone una diversa turnazione dei medici, imponendo un massimo di ore lavorative pari a 48 ore settimanali.
In allegato il Comunicato Stampa che riporta, per esteso, i temi affrontati nel corso dell’incontro.
Autore: Redazione FNOMCeO