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OMCeO di Bari. Un concerto per ricordare Paola Labriola

Un caso di cronaca che a distanza di due anni continua ad essere un lutto per la Professione. Il 4 settembre prossimo l’Omceo di Bari, più volte intervenuto in merito alla vicenda, (vedi)  si farà promotore di un concerto in memoria della psichiatra. Saranno presenti il marito della vittima, Vito Calabrese, la Presidente FNOMCeO Roberta Chersevani, e Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO di Bari. Già dal 2013 l’ Ordine ha conferito alla memoria della dottoressa Paola Labriola il “Premio per la buona medicina 2013”.

"Mai più casi Labriola" – affermò il Presidente Anelli a poche ore di distanza dalla tragedia. In molte occasioni l’Ordine ha denunciato la carenza di idonei sistemi di sicurezza nelle sedi e negli ambulatori in cui giornalmente i medici svolgono la loro attività professionale, soprattutto per quel che riguarda le attività più esposte come i presidi di Psichiatria, Dipendenze patologiche,Guardia Medica, 118 e Pronto Soccorso. La messa in sicurezza delle sedi, il recupero del rapporto di fiducia medico-paziente e la rete dei servizi territoriali sono le chiavi per evitare il ripetersi di tragici avvenimenti come quello accaduto alla psichiatra.  Con questo sistema non controllato – ricordò in quell’occasione Filippo Anelli – si rompe il rapporto di fiducia medico paziente, su cui si basa la nostra professione. Il medico viene visto come colui che nega un servizio, come un antagonista e non come un alleato del paziente, colui che dovrebbe risolvere i suoi problemi e migliorare la sua condizione.

E sul tema della sicurezza degli operatori non si fece attendere nemmeno la voce del Sindaco allora in carica Michele Emiliano che ribadì la necessità di una attenzione politica ad un problema che è della collettività e della tutela pubblica.

A distanza di due anni dalla tragedia, con una lettera pubblicata pochi giorni fa su Repubblica, una della figlie ricorda Paola Labriola: Quella donna idealista che credeva nella solidarietà umana, nel lavorare un po’ meno, ma lavorare tutti, perché il lavoro ti serve per vivere, per mandare avanti te stesso e la tua famiglia, perché sì, il lavoro nobilita l’uomo, e chi nonostante le disperate ricerche non lo trova si imbestialisce. Tu sei quella dei colori del cielo al tramonto, del mare che salva la giornata, delle piccole cose che guariscono le grandi ferite del quotidiano. Sei quella che non poteva entrare in un negozio ed insieme al pane, alla focaccia, non portarsi un po’ di vita del panettiere, che nel frattempo aveva sciorinato l’albero genealogico ed anche descritto dettagliatamente i propri problemi di salute (vedi)

Un medico che non avrei voluto poter solo ricordare, ma conoscere nell’esercizio della sua professione, svolta con entusiasmo e sguardo positivo – afferma la Presidente Chersevani che ha vissuto e lavorato a Bari dal 1978 al 1988. Ma ricordarla è un atto dovuto e agire per evitare che si verifichino ancora episodi di questo tipo, un impegno.

Autore: Redazione FNOMCeO

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