22 settembre 2025. Il Tar Lombardia, accogliendo i ricorsi della Federazione Nazionale degli Ordini (FNOMCeO) e dell’OMCeO di Milano, ha bloccato il reclutamento semplificato di medici e specialisti stranieri con titoli conseguiti all’estero. Con due sentenze i giudici hanno annullato la delibera regionale che introduceva una procedura accelerata di riconoscimento dei titoli, ribadendo che il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, deve poggiare su requisiti reali di formazione e competenza e non su scorciatoie burocratiche.
La norma contestata prevedeva infatti che per alcune specializzazioni l’autorizzazione ad esercitare potesse essere concessa sulla base di una semplice dichiarazione di valore rilasciata da ambasciate o consolati italiani, senza l’iscrizione all’albo professionale nel Paese d’origine e senza verifiche sostanziali sulla preparazione effettiva dei candidati. Un meccanismo che avrebbe consentito l’accesso alla professione anche in assenza di un percorso formativo comparabile a quello richiesto in Italia.
“Il pronunciamento dei giudici – commenta Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo e componente del Comitato centrale FNOMCeO – rappresenta una tutela essenziale per i cittadini e per i professionisti italiani. Non si può mettere a rischio la salute pubblica consentendo l’accesso alla professione medica senza adeguate verifiche sul percorso formativo. Allo stesso tempo, la sentenza ristabilisce un principio di equità verso i nostri colleghi italiani che hanno seguito percorsi regolati e rigorosi”.
Grazie ai due ricorsi, inoltre, il Tar ha anche riconosciuto ruolo e valore dell’istituzione ordinistica quali garanti della qualità dell’esercizio medico. “La verifica delle competenze e il rispetto delle regole deontologiche – aggiunge Amato – sono prerogative imprescindibili degli OMCeO . È un dovere che esercitiamo non contro qualcuno, ma a favore della collettività e della credibilità del Servizio Sanitario Nazionale”.
Come ha ricordato il presidente Filippo Anelli, serve un accordo Stato-Regioni che renda omogenee le procedure e dia piena certezza alle regole di accesso alla professione: “È una prospettiva che condividiamo pienamente con la Federazione. Occorrono regole nazionali uniformi – conclude Amato – che vadano oltre gli aspetti burocratici e garantiscano verifiche sostanziali sui titoli esteri. Solo così si potrà assicurare ai cittadini un’assistenza qualificata e sicura”.
Ufficio Stampa OMCeO Palermo
Autore: Redazione