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OMCeO Sassari: “Odontoiatri, esame di stato da riformare”

“ODONTOIATRI, ESAME DI STATO DA RIFORMARE”: L’APPELLO DELL’ORDINE DEI MEDICI E DELL’UNIVERSITA’
Fronte comune contro l’Autorità Antitrust. Da rielaborare anche il percorso formativo dei medici

Un fronte comune di medici e docenti universitari a favore della riforma dell’Esame di Stato per gli Odontoiatri, con una vivace protesta  all’indirizzo dell’Autorità Antitrust che ha, di fatto, bocciato la revisione della prova, colpevole di non supportare a sufficienza la concorrenza fra i medici e il “libero mercato della salute”. Ma anche una serie di appunti e consigli per ritoccare l’Esame di Stato e l’intero percorso formativo dei Medici, ritenuto dai più troppo nozionistico e carente di esperienza pratica e rapporto diretto con i pazienti.
E’ quanto è emerso dal convegno organizzato dall’Ordine provinciale dei Medici, che si è tenuto questa mattina presso la Camera di Commercio di Sassari, che ha visto fra i suoi relatori il Presidente dell’Ordine Agostino Sussarellu, il Presidente della Commissione Odontoiatrica Pierluigi Delogu, il Preside della Facoltà di Giurisprudenza Giulio Rosati, quello del corso di laurea in Odontoiatria Francesco Tanda, i membri della Commissione Esami di Stato per la parte universitaria, Antonio Azara, e per la parte ordinistica, Alberto Delpini, il rappresentante di Federspecializzandi Antonio Scalone, ma anche esponenti della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici che si sono occupati della riforma dell’Esame di Stato direttamente, come Raffaele Iandolo, o indirettamente,  come Luigi Conte.

Obiettivo dell’incontro, quello di mettere a confronto l’Esame di Stato di medici, riformato nel 2003, e quello degli Odontoiatri, che invece è fermo a venticinque anni fa, alla legge che ha istituito la professione odontoiatrica. Per colmare questo gap, «la Commissione nazionale per gli iscritti all’Albo odontoiatrico – ha spiegato Raffaele Iandolo, che della Commissione fa parte – ha elaborato nel 2005 una bozza che mirava ad allineare l’Esame di Stato per gli Odontoiatri a quello dei Medici, con la differenza che il tirocinio formativo sarebbe stato di nove mesi, anziché di tre, da svolgere anche in studi privati (che rappresentano il 90 per cento delle strutture in cui sono occupati gli odontoiatri) e che le domande dei quiz sarebbero state 100, anziché 180».  L’entrata in vigore della riforma è però stata frenata dal rappresentante dell’Autorità antitrust Antonio Catricalà, che, nel 2006, ne ha contestato l’incompatibilità con il principio della concorrenza, suggerendo fra l’altro l’abbattimento delle tariffe minime professionali, l’abolizione del numero chiuso nei corsi universitari e introducendo come organo giudicante nelle Commissioni esaminatrici all’Esame di Stato un non meglio specificato “organo terzo” rispetto a Università e Ordine dei Medici, che dovrebbe garantire l’imparzialità della valutazione.  

Osservazioni, quelle di Catricalà, che hanno suscitato la vivace protesta del mondo medico e universitario. «Le professioni sanitarie – ha osservato Pierluigi Delogu, presidente della Commissione Odontoiatrica dell’Ordine dei Medici di Sassari – non possono essere paragonate a una compagnia telefonica: qualità, nel campo della salute, non significa abbattimento dei costi. Qui si rischia di privilegiare il diritto alla concorrenza a tutto svantaggio di quello alla salute». Il numero chiuso, in questo senso, risponde all’esigenza di fornire agli studenti il massimo della qualità nel percorso di studio. Né abbattere le tariffe minime sarebbe il passepartout per garantire ai cittadini una buona qualità delle prestazioni sanitarie. Quanto all’organo giudicante terzo, c’è stata una levata di scudi sull’inappropriatezza della proposta: «L’Ordine dei Medici – ha proseguito Delogu – è già garante della qualità dei suoi iscritti: è un ente pubblico, al quale lo Stato assegna il compito di tutelare la salute dei cittadini». «Catricalà – ha concordato Luigi Conte, presidente dell’Ordine dei Medici di Udine e membro del Comitato Centrale della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri) – è riuscito a imporre ai veterinari la riscrittura di alcune modifiche del proprio Codice Deontologico: noi medici non abbiamo accettato e non accetteremo imposizioni». Da parte di Conte è arrivata però anche una critica a come attualmente viene condotto l’Esame di Stato di Medicina, con la distorsione provoca dal sistema dei quiz: «Un eccessivo esercizio mnemonico e una scarsa attenzione all’effettiva preparazione e capacità di risolvere i casi da parte dei neolaureati – ha dichiarato Conte – non garantiscono la qualità dei nuovi medici». Una critica alla quale si è associato il Preside della Facoltà di Medicina Giulio Rosati: «L’intero percorso formativo, non solo l’Esame di Stato, risente di una eccessiva distanza degli studenti rispetto alla pratica. I docenti non dovrebbero essere semplicemente i professori, ma gli infermieri e i pazienti stessi, con cui gli studenti dovrebbero entrare in contatto non dopo la laurea, ma lungo tutto il percorso di studi, come avviene in altre realtà europee». Ciò nonostante, l’Università di Sassari, riesce ancora a mantenere alta la qualità dei suoi iscritti: «Una ricerca di Almalaurea ha dimostrato che la Facoltà di Medicina di Sassari è al quarto posto il Italia per il numero di occupati a un anno dalla laurea». Estremamente positiva è stata giudicata dagli stessi neolaureati, come ha sostenuto il rappresentante di Federspecializzandi Antonio Scalone, l’esperienza del tirocinio formativo post laurea, che riesce a colmare quel vuoto di formazione pratica lasciato dall’università. Altrettanto utili i corsi organizzati dall’Ordine dei Medici di Sassari, uno dei pochi Ordini in Italia a mettere a disposizione dei suoi iscritti un percorso di accompagnamento all’Esame di Stato che ne garantisca la preparazione su temi come la deontologia professionale, la legislazione sugli stupefacenti, le note Aifa, la continuità assistenziale.   

Un’occasione di confronto, quella del convegno, che ha portato alla luce l’esigenza di rivedere l’intero percorso di formazione di medici e odontoiatri in un senso più pratico e “umano” della professione, proseguendo con una collaborazione gomito a gomito di Ordine dei Medici e Università, ma anche una mano tesa ai giovani medici, come ha auspicato il Presidente Sussarellu in conclusione: «Non dimentichiamo che aiutare i medici più giovani è un preciso dovere del medico, contenuto nel codice deontologico e nel giuramento di Ippocrate».

Sassari, 6 giugno 2009 

Autore: Redazione FNOMCeO

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