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OMCeO Torino. Inquinamento atmosferico, un danno per la salute: la preoccupazione dell’Ordine dei medici

La situazione dell’inquinamento atmosferico a Torino continua ad essere critica ed è fonte di preoccupazione per i possibili danni alla salute dei cittadini. Lo sottolinea l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino in merito ai dati sulle elevate concentrazioni di Pm10 fatte registrare negli ultimi giorni in città e nei comuni della cintura.

Come è stato sottolineato anche nelle scorse settimane in occasione del convegno organizzato dall’Ordine sulla qualità dell’aria, il miglioramento delle concentrazioni di particolato riscontrato negli ultimi due anni sembra essere attribuibile sostanzialmente all’aumento delle precipitazioni (maggiori sono i giorni di pioggia, minori sono gli sforamenti oltre la soglia di legge). In ogni caso nei semestri ottobre-marzo, da sempre il periodo più difficile per quanto riguarda lo smog, le concentrazioni medie di Pm10 non sono diminuite: ad esempio, la centralina di rilevamento di via della Consolata ha addirittura registrato un lieve aumento, dello 0,61%, dal 2015 in avanti.

Altre statistiche contribuiscono a descrivere la situazione: in città, nel corso del 2018, ci sono stati comunque oltre 120 giorni con aria insalubre, fra elevati livelli di particolato e concentrazioni di ozono nei mesi primaverili ed estivi e nell’ultimo rapporto “Ecosistema urbano”, Torino è risultata 88ª su 104 città italiane per performance ambientali.

Gli effetti nocivi a lungo termine dell’esposizione allo smog, soprattutto al particolato Pm10 e Pm 2,5, sono ormai riconosciuti da molti studi internazionali: aumento del rischio di tumore al polmone, alterazione della funzionalità polmonare nei bambini, riduzione della speranza di vita. Ma ricerche più recenti hanno individuato possibili correlazioni anche con altre patologie e con altri fenomeni come l’insorgere del diabete o le nascite premature. Occorre dunque affrontare la problematica dell’inquinamento dell’aria con serietà e tempestività e con la consapevolezza che si tratta di un acclarato fattore di rischio per la salute.

Autore: Redazione

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