L’epidemia influenzale a detta degli esperti nel 2020 sarà di media intensità e interesserà oltre 5 milioni di italiani, con un aumento dei casi gravi soprattutto tra le persone più fragili.
Allo Stato e alle famiglie, tra i costi della gestione dei casi più gravi, la perdita di denaro connessa alle assenze sul lavoro e l’esborso per i farmaci da banco l’epidemia influenzale costerà quasi quanto una manovra economica.
Al contrario la vaccinazione anti influenzale, misura di prevenzione di comprovata efficacia, efficienza e sicurezza, si conferma un’arma a basso costo.
L’ordine dei Medici della provincia di Trento aderisce e sostiene la campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dall’Azienda Sanitaria e lo fa con il dichiarato obiettivo di sensibilizzare ancora di più gli operatori sanitari che sono a maggior rischio di contrarre il virus per il quotidiano contatto con i pazienti. Se non vaccinati, possono a loro volta trasmettere l’influenza ai propri familiari, ad altri operatori sanitari e soprattutto ad altri pazienti, i quali possono andare incontro a forme gravi, se non addirittura letali.
Nella nostra provincia il numero degli operatori sanitari che aderisce alla vaccinazione antinfluenzale è circa del 30% e, pur essendo in aumento, è ancora troppo basso. Per testimoniare l’importanza di questa arma di prevenzione e sensibilizzare i propri iscritti alla campagna di vaccinazione anti influenzale il Consiglio Direttivo e il Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ordine dei Medici della provincia di Trento ha deciso di dare, per primo, esempio di responsabilità e coerenza e il 6 novembre ha aderito in blocco alla vaccinazione.
Autore: Redazione