L’Ordine dei Medici di Udine accoglie l’appello dei giovani medici che hanno partecipato al concorso unico nazionale per entrare nelle scuole di specialità e stanno ancora attendendo le graduatorie e le assegnazioni presso le Scuole bloccate a causa dei ricorsi. Sono 24 mila in tutta Italia e circa 500 in FVG che al momento non lavorano dopo aver dato le dimissioni dal servizio di Continuità Assistenziale, le USCA, il servizio di Contact Tracing, le guardie mediche e le sostituzioni di medicina generale, incarichi questi quasi tutti incompatibili con la presa di servizio nel Corso di specialità, per questo la maggior parte dei medici abilitati non specializzati ha già rassegnato le dimissioni basandosi su cronoprogrammi sul cui rispetto vi è tuttora incertezza, ma soprattutto sguarnendo servizi fondamentali in piena seconda ondata pandemica (la cui gravità forse non va ricercata nel virus o nell’atteggiamento irresponsabile di qualcuno ma nella disorganizzazione del sistema). Il paradosso è che adesso i servizi territoriali saranno ancora più sforniti e nelle corsie degli ospedali, in carenza cronica di personale, i giovani medici non possono ancora essere impiegati.
L’OMCeO di Udine, che ha ricevuto la grave denuncia di 24 mila neolaureati che si trovano a dovere subire una situazione di incredibile disorganizzazione dell’apparato statale, sosterrà in tutti i modi possibili le giuste istanze di questi Medici: chiedono solo dignità, rispetto e chiarezza per fare al più presto ingresso nel mondo del lavoro e iniziare la professione per cui hanno studiato con sacrifici: il nostro sistema sanitario ha bisogno ora come non mai di queste risorse, non è affatto necessario ricorrere a medici stranieri come qualcuno ha ipotizzato. Viviamo un momento di gravissima crisi del SSN e Regionale, a fronte di una accertata mancanza di medici sia sul territorio che negli ospedali: in considerazione dei gravissimi esiti della miopia programmatoria in tema di sanità di quasi tutte le passate amministrazioni politiche nazionali si continuano a spendere parole a fare vane promesse e ad accendere polemiche sulla carenza di medici quando invece chi ha il potere non vede o non vuol vedere la possibilità di risolvere questo problema, anzi ipotizza addirittura il ricorso a medici stranieri…
Ricostruiamo l’antefatto perché i numeri sono di tutto rispetto: il 22 settembre di questo sciagurato anno 24 mila medici partecipano al test per l’ingresso nelle scuole di specialità, qui a Udine 307, a fronte di 14455 borse disponibili, ciò significa che già 9545 medici non potranno entrare in nessuna scuola di specializzazione e questo perché manca una seria programmazione dei fabbisogni formativi. Il 5 ottobre era prevista la pubblicazione della graduatoria di merito in attesa della pubblicazione delle assegnazioni presso le Scuole di Specialità che avrebbe dovuto avvenire nella giornata del 12 ottobre. Alle ore 12 del 5 ottobre si informa gli interessati che la graduatoria verrà pubblicata in successiva data a causa di numerosi ricorsi pervenuti al TAR del Lazio. Il 26 ottobre ecco la pubblicazione della graduatoria provvisoria in attesa dei risultati delle sentenze. Il 9 novembre si pubblica il cosiddetto “cronoprogramma” in cui viene indicato che la fase di scelta della sede della scuola verrà aperta dal 23 al 27 novembre per poi pubblicare le assegnazioni il 30 novembre. Il 27 novembre viene comunicato che la fase di scelta rimarrà aperta fino al 30 novembre. Il 30 novembre viene comunicato che la fase di scelta rimarrà aperta fino al 1 dicembre per poi pubblicare le assegnazioni il 3 dicembre e prendere servizio il 30 dicembre. Il 3 dicembre viene deciso il rinvio della fase di assegnazione a data da destinarsi oltre il 15 dicembre, perché il MIUR deve attendere i risultati delle udienze dei ricorsi pendenti e forse non finisce qui.
I ricorsi, le inadeguatezze del MIUR e le difficoltà di comunicazione tra gli organi giudiziari coinvolti hanno portato non solo ad un ritardo enorme nelle tappe previste dal bando ma, addirittura, a sconvolgimenti della graduatoria che, per giunta non ancora definitivi, potrebbero inficiare la credibilità del concorso stesso. Tutto ciò accade in un momento delicatissimo per il nostro Paese e SSN. Infine, dovrebbero anche essere comprese le giuste preoccupazioni di questi.
Autore: Redazione