Onda: crisi e farmaci equivalenti

Report n. 16/2012    

ONDA: CRISI E FARMACI EQUIVALENTI
MAGGIORE INFORMAZIONE MEDICO/FARMACISTA

Il farmaco equivalente, o generico, potrebbe vivere una stagione fortunata complice la crisi economica che colpisce l’Italia. Invece resta al palo. Anche nel caso di malattie complesse “al femminile” (osteoporosi, diabete, depressione, problematiche cardiovascolari) dove l’uso del generico garantirebbe un importante risparmio.

Secondo un’indagine presentata dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (Onda), per 1 donna su 5 la spesa, anche se limitata al solo ticket che spesso va moltiplicato per più farmaci, può rappresentare un serio ostacolo alla prosecuzione del trattamento.

Un problema particolarmente avvertito dalle donne in trattamento cronico per osteoporosi e depressione, dove si registra il più alto tasso di interruzioni nelle terapia a causa di una spesa mensile di circa 25-35 euro per farmaci quasi tutti totalmente a carico personale. Sono ancora i costi a indurre 1 donna su 4 a decidere in autonomia di ridurre il dosaggio o addirittura di sospendere la cura, con alti rischi sulla salute. Rischi e costi che potrebbero essere contenuti se i farmaci generici fossero maggiormente conosciuti. L’indagine, condotta su oltre mille donne in terapia cronica, con età media 58 anni ed equamente distribuite sul territorio, mostra che sui generici si sentono poco informate: solo metà li utilizza anche se quasi tutte ne hanno sentito più o meno parlare, ma il 70% fra le donne che seguono ancora le terapia con i farmaci di marca, sarebbe favorevole al cambiamento se consigliato dal medico (58%).

Fondamentale è infatti il suo ruolo, insieme a quello del farmacista, sia nel fornire una corretta informazione, sia nel trasmettere fiducia e “sicurezza emotiva” nei confronti del farmaco generico. Molte fra di loro (46%), su domanda esplicita, hanno infatti confermato che sarebbero passate all’uso del generico se fosse stato approvato il Decreto Legislativo che poneva l’obbligo al medico di medicina generale di indicare su ogni prescrizione la sostituibilità o non sostituibilità del farmaco classico con il suo equivalente.

I dati emersi dalla ricerca, dichiara Francesca Merzagora, Presidente Onda, indicano in generale che fra la popolazione femminile intervistata, in terapia cronica per depressione (25%), diabete (24%), osteoporosi (22%) e malattie cardiache (20%), vi è consapevolezza sull’importanza di una cura perseguita con attenzione e costanza. Tuttavia al buon adempimento possono contribuire diversi fattori che spaziano dal timore di effetti collaterali (21%) o di danni sulla salute a lungo termine (18%), fino alla preoccupazione di fare confusione a causa dell’assunzione di più farmaci (15%) e ai costi (12%). Sono questi ultimi che, in parte, possono costituire un ostacolo alla corretta prosecuzione dei trattamenti specie fra le donne in pluritrattamento per depressione e osteoporosi, dove parte dei farmaci necessari sono completamente a carico personale. Un aspetto, quest’ultimo, non trascurabile poiché potrebbe indurre la donna a decidere, anche senza consiglio medico, di ridurre o interrompere la terapie con serie ripercussioni sullo stato di salute generale.

La risoluzione a questo problema è rappresentata dal ricorso agli innumerevoli farmaci generici, oggi disponibili con caratteristiche ed efficacia del tutto simile a quella dei farmaci di marca, quale risposta efficace sia alle esigenze di cura che di risparmio per la donna. Occorre dunque una maggiore azione di sensibilizzazione, informazione e rassicurazione da parte del medico, figura chiave nella promozione non solo della conoscenza, ma soprattutto di un vissuto di fiducia verso questa categoria di farmaci al fine di garantire alla donna una sicurezza emotiva di cui ha fortemente bisogno.

Roma 14/05/2012

Autore: Redazione FNOMCeO

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