La città di Padova, sede di uno dei più prestigiosi atenei e di una scuola medica di grandi tradizioni, conferma ancora una volta la sua vocazione di polo di culturale e di riferimento per la medicina italiana.
Dal 21 al 25 novembre, infatti, la Città del Santo sarà sede del XL Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurologia, manifestazione che avrà luogo presso l’Auditorium Morgagni – Palazzo della Fiera.
I lavori saranno aperti da tre letture magistrali, su Neuroscienze e arte (L. Agnati – Modena), Neuroscienze e umanesimo (G. Crepaldi – Padova) e Neuroscienze e filosofia (M. Cacciari – Venezia), cui seguirà la cerimonia di inaugurazione alla quale prenderà parte il vicepresidente della FNOMCeO Maurizio Benato a testimonianza della forte attenzione dell’Ordine professionale per le realtà associative scientifiche vanto della tradizione medica italiana.
“Un evento scientifico è degno di attenzione per le ricadute sull’aggiornamento e per la capacità di ridisegnare nuove competenze utili al miglioramento della qualità professionale nell’assistenza – ha dichiarato Benato – Se poi questo evento è quello di una società scientifica come la SIN con una storia centenaria e che introduce nelle tematiche correnti anche le nuove scoperte delle neuroscienze appare ancora più meritevole e degno di attento ascolto perche alimenta un dibattito che supera il problema tradizionale tecnico scientifico per abbracciare argomenti che sono a cavallo fra medicina, biologia e psicologia”.
“Sono certo – prosegue Benato – che quello che scaturirà a Padova sarà un dibattito a più voci che porrà le basi per lo sviluppo della neuroetica , quel ramo della neurologia che sta rapidamente catalizzando l’attenzione di un crescente numero di filosofi, sociologi, giuristi, antropologi e studiosi dell’educazione, dell’informazione e della comunicazione”.
“Un confronto interdisciplinare , quindi, dal quale ogni disciplina, nessuna esclusa, emergerà almeno in parte rinnovata da un ‘bagno neuroetico’ con i problemi e dilemmi morali che i progressi delle neuroscienze pongono. Un dibattito più che mai attuale alla luce delle numerose recenti scoperte in campo neurologico, basti pensare ai farmaci in via di sperimentazione in grado di ‘rimuovere’ dal cervello i ricordi traumatici, farmaci messi a punto per fini terapeutici ma che, tuttavia, suscitano interrogativi sulle ripercussioni che tale rimozione può avere sul senso d’identità dell’individuo trattato”.
“Di fronte a questi problemi – ha concluso il Vicepresidente della Federazione degli Ordini – se considerassimo solo ed esclusivamente il punto di vista medico, correremmo io rischio di porre le neuroscienze al di sopra dell’etica, ma temi quali mente-corpo, autonomia, intenzionalità, personalità, diritti-doveri e altri ancora sono i fondamenti del nostro pensiero e la medicina deve rimanere un felice incontro tra scienza, etica e pensiero esistenziale”.
Autore: Redazione FNOMCeO