La formazione di base degli operatori sanitari, prima ancora di quella post-laurea, è un argomento sul quale è sempre viva l’attenzione dell’Ordine istituzione impegnata a garantire la qualità professionale dei propri iscritti.
La definitiva approvazione da parte del Parlamento del D.L. 25 giugno 2008 n. 112 (legge di conversione 6 agosto 2008 n. 133) che dispone nuove norme sul finanziamento del sistema universitario italiano e che stabilisce un consistente prelievo pluriennale di risorse dai bilanci degli Atenei (63,5 milioni di riduzione del FFO nel 2009, oltre 400 milioni dal 2010 al 2013) ha richiamato l’attenzione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Padova che ha affrontato l’argomento e approvato una mozione finale nel corso della seduta del 23 settembre.
Nel documento – proposto dal presidente Maurizio Benato e ratificato all’unanimità dal Consigli Direttivo – viene tra l’altro puntato il dito sul fatto che il provvedimento non discrimina, nei tagli, gli Atenei che hanno un rapporto virtuoso di cassa da Atenei che hanno, invece, mostrato nei fatti una cattiva gestione dei bilanci.
Secondo l’Ordine inoltre la nuova normativa, che all’articolo 16 prevede la facoltà di trasformazione delle Università in Fondazioni di diritto privato, favorisce il concetto che i finanziamenti privati possano divenire sostitutivi e non aggiuntivi rispetto al finanziamento pubblico.
Il testo della mozione
Il Consigli Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Padova,
– Considerato che le funzioni di garanzia della qualità professionale si realizzano attraverso la verifica ed il controllo della formazione e dello sviluppo continuo professionale;
– considerato che il possesso e l’utilizzo pieno ed esclusivo di specifiche conoscenze e competenze rappresenta una larga parte del patrimonio sociale della professione medica;
– considerato, inoltre, che la fiducia e la stima del cittadino nei confronti del professionista si fondano essenzialmente sul riconoscimento di questi requisiti da tradurre, nei vari contesti, in servizi di assistenza e cura della persona e della collettività secondo i principi deontologici;
ritenendo il ruolo formativo di base competenza fondamentale e insostituibile dell’Università;
manifesta
contrarietà e forte preoccupazione per le ricadute di tali norme finanziarie sulla qualità formativa e sulla responsabilità che incombe sull’Università di commisurare e modulare l’offerta formativa di medici ad una domanda in continua trasformazione.
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, quale organo ausiliario dello Stato e con la responsabilità che gli deriva dal ruolo politico professionale,
ribadisce che:
ragioni di efficienza ed efficacia, non disgiunti da una riqualificazione della spesa per la formazione universitaria, necessitano di regole che inducano un miglioramento nella gestione, che sappia privilegiare merito e qualità della formazione tra i diversi Atenei.
Nel merito della formazione medica, la cura di questo patrimonio rappresenta non solo una ragione sociale della categoria ma un valore per l?emancipazione dei diritti civili e sociali della persona e della comunità;
mantiene
il suo impegno in tutte le iniziative che favoriscano il miglioramento della qualità della formazione medica e che consentano il raggiungimento di una preparazione in linea con gli standards europei nel rispetto della normativa vigente;
si impegna in particolare a:
– concorrere a definire corrette politiche di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia che tengano conto della prevista contrazione della popolazione medica nel prossimo decennio;
– promuovere un modello formativo che coniughi nella pratica il sapere al saper essere e saper fare. L’imparare facendo deve assumere maggior peso nei curricula formativi dei medici in coerenza con i ruoli professionali che andranno ricoperti, ivi compreso il ruolo del Medico di Famiglia; in tale quadro vanno rapidamente estese le iniziative di ricomprendere, nella formazione di base, competenze attinenti l?etica, il diritto, le abilità comunicative, la filosofia della medicina, l’antropologia medica, la sociologia, l?economia sanitaria e la deontologia.
– facilitare in tal modo l?acquisizione di quel background umanistico che fa della medicina una scienza relazionale e che costituisce la struttura del suo pensiero e permette di comprendere lo sfondo umano e culturale della professione medica;
– sostenere un insegnamento scientifico autorevole che accanto alle evidenze sappia promuovere un?educazione che sia anche costruzione dei significati, delle conoscenze e delle competenze.
Nell’affermare che:
la professione medica rischierebbe un impoverimento professionale e sociale se perdesse il controllo delle fonti di produzione e dei processi di trasmissione sviluppo e valutazione delle conoscenze e competenze innovative,
Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Padova, confidando nella disponibilità delle Istituzioni a considerare con opportuna attenzione la criticità delle problematiche presentate e in uno spirito di proficua collaborazione, mette a disposizione ogni competenza e la sua conoscenza profonda della realtà professionale per la pianificazione e la realizzazione degli interventi auspicati.
Autore: Redazione FNOMCeO