COMUNICATO STAMPA del 26 settembre 2012
“Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno”. Questo affermava Albert Einstein. Un po’ distorcendo il suo pensiero, possiamo dire che si sbagliava.
La Telemedicina, l’E-health, l’e-government, ma anche il web con i suoi forum, social network, siti specializzati: le nuove tecnologie applicate alla Salute non solo hanno profondamente rivoluzionato la Medicina e la Sanità, ma hanno posto nuovi dilemmi bioetici e deontologici.
Per questo, la FNOMCeO organizza a Padova, il 28 e 29 settembre, una due giorni di studio sulla “Cybermedicine: l’integrazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei processi decisionali del sistema sanitario e delle cure dei pazienti”.
“Le information and communication technologies sono entrate prepotentemente a far parte della nostra Professione e della nostra Sanità – spiega Maurizio Benato, vicepresidente della FNOMCeO e presidente, insieme ad Amedeo Bianco, del Convegno –. La rete informatica oggi trascina, condiziona, integra, condivide l’informazione, configurando una compenetrazione tra ambiti un tempo separati. I sistemi sanitari, i decisori politici, le tecnologie, la ricerca, la diagnosi, la cura, le questioni economiche si intrecciano e si coinvolgono a vicenda, dando origine a una nuova categoria concettuale della medicina: la cybermedicine, appunto”.
“E la FNOMCeO – continua Benato – ha voluto un incontro tra tutti gli attori coinvolti, per analizzare il fenomeno e per partecipare a un cambiamento che non potrà non vedere coinvolto anche il Codice Deontologico”.
“Nel processo di revisione del Codice – gli fa eco Roberta Chersevani, Coordinatrice della Consulta deontologica nazionale della FNOMCeO – si dovrà tener conto di quanto la cybermedicine sia ormai penetrata in tutti i percorsi della Professione: dalla diagnostica alla terapia, dall’informazione alla formazione, fino a incidere sulla relazione medico-paziente”.
“La relazione di cura non può prescindere dall’empatia, dal contatto, dall’ascolto – spiega Antonio Panti, componente della Consulta –. È un po’ come quando si cerca l’anima gemella su Facebook: può esserci un primo approccio, ma dopo bisogna incontrarsi, conoscersi, piacersi anche di persona. Una medicina completamente virtuale non solo è impossibile, ma dovrebbe essere condannata dallo stesso Codice”.
Proprio la proposta della stesura di un nuovo articolo ad hoc del Codice deontologico concluderà i lavori.
Ufficio Stampa FNOMCeO: 0636203238 (segreteria telefonica) informazione@fnomceo.it
Autore: Redazione FNOMCeO