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Palermo celebra il 150esimo dell’Unità d’Italia con una mostra su Giuseppe Basile

In occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia l’Ordine dei Medici di Palermo ha voluto ricordare, con una mostra a lui dedicata, Giuseppe Basile medico garibaldino che curò il “Generale” ferito in Aspromonte. Una figura di medico che ancora oggi ci appassiona per il suo modo di vivere, e per il quale l’unico tema importante, come anche per noi oggi, è il tema della vita.

Di professione farmacista, nella sua Siculiana, fuggì a Palermo per inseguire la passione per la Chirurgia. Incontrò in Garibaldi la passione per un ideale e lo seguì. Si affezionò al Generale, e questo amore quasi filiale, che ci viene testimoniato dal carteggio esistente tra Garibaldi e lo stesso Basile, suscitò in lui un supplemento di intelligenza per affrontare la spinosa questione della presenza della pallottola nella ferita di Garibaldi sull’Aspromonte.

La vicenda interessò l’opinione pubblica per la popolarità di cui godeva il ferito e il caso clinico fu dibattuto dai più grandi luminari delle scuole chirurgiche italiane ed europee del tempo. Qualcuno approfittò abilmente della fama avuta grazie a Garibaldi, mentre qualcun altro ci rimise la reputazione. Alla resa dei conti il giovane chirurgo superò tutti per moralità e rigore scientifico.

Giuseppe Basile non fece una luminosa carriera perché, sempre per amore – questa volta dei suoi fratelli – lasciò Caprera per tornare a Siculiana in aiuto al paese per l’epidemia di colera del 1867. Morì proprio di colera, sul campo, combattendo la sua battaglia, da eroe, perché il medico, in quanto uomo, è eroe quando dà la vita per quella degli altri.

“Abbiamo voluto dare il giusto onore a Giuseppe Basile – dice Salvatore Amato, presidente dell’Ordine di Palermo e promotore dell’iniziativa – uno degli illustri siciliani che si è distinto nella sua professione di medico-chirurgo curando i feriti di guerra nelle campagne del 1860, 1862 e 1866, tra cui anche il generale Garibaldi”.

La mostra, vuole mettere in risalto l’alta statura morale di questo medico che “i medici palermitani possono considerarlo il più vivace e il più generoso fra essi” come scrive lo storico risorgimentale Gaetano Falzone .

“Noi sappiamo– ha aggiunto Amato – che, anche in tempi difficili come i nostri, ci sono, fra noi, tanti e tanti colleghi che continuano a tenere alti gli ideali della professione medica”.

La mostra, presso la sede dell’Ordine (via Rosario da Partanna, 22) rimarrà aperta dal 21 novembre al 10 dicembre.

Autore: Redazione FNOMCeO

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