Il 25 maggio accoglierà oltre trecento medici, promotori della campagna “Thank you, doctor!”, che ha già raccolto il sostegno di oltre un milione di persone con l’obiettivo di riscoprire il ruolo del medico di base nei sistemi sanitari e nella società.
Papa Francesco riceverà questo sabato, 25 maggio 2024, i promotori della campagna “Thank you, doctor!” (ThankYouDoctor.org) un’iniziativa globale che cerca di valorizzare il ruolo umanizzante che i medici di base svolgono nel sistema sanitario e nella società.
L’iniziativa, lanciata il 16 novembre 2023 in Vaticano, ha raccolto l’adesione di oltre un milione di persone, molti di loro membri di alcune delle associazioni mediche più rappresentative e di organizzazioni della società civile.
La campagna è stata avviata da SOMOS Community Care, un’associazione medica no-profit di New York, in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita, un’istituzione della Santa Sede che riunisce studiosi per la loro competenza accademica ed eccellenza professionale, senza discriminazioni sulla base dell’origine geografica o religiosa.
Hanno già aderito alla campagna la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, l’Unione Europea dei Medici di Medicina Generale e di Famiglia (UEMO), la Federazione dei Medici Cattolici del Mondo, il Consiglio Mondiale della Salute e il Journal of Research & Applied Medicine.
Le istituzioni hanno firmato la Dichiarazione per la riscoperta del medico di famiglia in cui “a tutti gli attori sociali e politici affinché uniscano le forze e rimettano il rapporto medico-paziente al centro dei nostri sistemi sanitari”
“Buoni samaritani”
Allo stesso tempo, la Dichiarazione “riconosce il ruolo quotidiano svolto da milioni di medici nei cinque continenti, che non solo costituiscono la prima linea dei nostri sistemi sanitari, ma talvolta vanno ben oltre, diventando i “buoni samaritani” di ogni persona”.
L’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha applaudito questo riferimento ai medici come “buoni samaritani”: “È certamente un titolo che li onora, ma soprattutto li rende responsabili nei confronti dell’umanità bisognosa di cure”, ha spiegato.
“È davvero indispensabile riscoprire il rapporto tra medico e paziente come cuore della medicina. La medicina non può ridursi a ricette o tecnologie, per quanto sofisticate possano essere, perché l’uomo e la donna non possono mai essere considerati solo in base alla loro malattia”, afferma l’arcivescovo.
Una preoccupazione di Papa Francesco
Papa Francesco è intervenuto più volte per denunciare che “purtroppo, per vari motivi, la figura del medico di famiglia è quasi scomparsa, e il rischio è che, per privilegiare le ‘eccellenze’, si trascuri la buona qualità dei servizi sanitari territoriali; oppure che questi risultino talmente burocratizzati e informatizzati, che le persone anziane o poco istruite si trovino di fatto escluse o emarginate” (14 novembre 2022).
Il problema del sistema sanitario
Il dottor Ramon Tallaj, presidente di SOMOS Community Care, ha spiegato che “il medico di famiglia aiuta a fondamentare il sistema sanitario sulla prevenzione. Quando il rapporto medico-paziente viene meno o si interrompe, il sistema sanitario è condannato a intervenire solo quando la situazione del paziente è già peggiorata, con costi umani e sociali molto elevati”.
“La campagna ‘Thank you, doctor!’ è di estrema importanza alla luce degli straordinari progressi tecnologici e delle innovazioni nel campo della medicina e della farmacologia che, pur con tutti i loro vantaggi, rischiano di emarginare il ruolo fondamentale ed essenziale del medico di base”, spiega Ramon Tallaj.
“È tragico che alla fine si sia scelto di creare un sistema in cui i pazienti sono collocati in un complesso medico, un edificio anonimo, dove non c’è stato previamente un rapporto medico-paziente e dove il paziente diffida del ruolo del medico”, ammette il dottor Tallaj. “Questo ci ha portato a ignorare il ruolo del medico di famiglia e a sostituirlo con un edificio, che chiamano ospedale”.
“Il mondo senza medici sarebbe disumanizzato”, riconosce il dottor Tallaj. “I medici trascendono le ideologie e le divisioni perché si prendono cura della persona umana e ne difendono la dignità”.
All’udienza con il Papa parteciperanno più di 300 medici di base provenienti da diversi continenti, che si sono riuniti a Roma per una serie di incontri per condividere le loro esperienze.
In allegato il programma definitivo.
Autore: Redazione