“Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi”. Questa citazione di Paul Valery la si trova nell’angolo del Presidente sul sito dell’OMCeO di Campobasso, uno spazio nel quale il Presidente Gennaro Barone posta sue considerazioni, pensieri, opinioni. In questa intervista, inquadra la situazione del Molise, piccola regione con 320 mila abitanti, nella realtà del Servizio sanitario nazionale in Italia, dove non solo è prevalsa la logica del “fai da te”, ma addirittura si è smarrito lo spirito della grande riforma sanitaria, la legge 833 del 1978.
Qual è la sua valutazione sull’attuale situazione del Servizio Sanitario Nazionale e della politica nazionale in materia di Sanità?
Premetto che le mie considerazioni sono ovviamente condizionate dalla situazione della sanità (per nulla incoraggiante) della mia regione, situazione che comunque rispecchia le caratteristiche di una parte rilevante della realtà italiana. E’ fuori discussione, secondo me, che la madre di tutti i guai che imperversano e incombono sulla nostra sanità, è stata da molti lustri la sua “occupazione armata”, insidiosamente progressiva, da parte della politica intesa nel senso più deteriore del termine (logiche e interessi di partiti e loro correnti).
Conseguentemente, la sanità è diventata, in diverse realtà, il mezzo per acquisire facili consensi e quindi merce di scambio elettorale. Una conseguenza di tutto ciò è stato l’affossamento di quella che, non solo per me, era la più civile e democratica riforma sanitaria, garante dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale in materia di tutela della salute in quanto sottolineava la imprescindibilità del concetto di uguaglianza sociale e del principio della solidarietà sul quale deve fondarsi un civile Sistema Sanitario Nazionale.
Mi sto riferendo alla legge 833/78, quella che aboliva le Casse Mutue, che ribadiva la chiusura dei Manicomi, che eliminava le disuguaglianze assistenziali, che riorganizzava sul territorio nazionale una Sanità fino ad allora apparentemente efficiente solo “a macchia di leopardo”, che garantiva tutto a tutti, senza distinzione di censo o di latitudine. E’ durata poco perché il legislatore di allora non aveva previsto che, per attuarla concretamente, c’era bisogno di una classe politica e dirigenziale diversa, più lungimirante e capace di cogliere i contenuti e i veri principi innovativi della riforma che, se applicata correttamente, avrebbe portato la nostra sanità in porti più tranquilli e sicuri rispetto a quelli attuali.
Invece, gli anni delle UUSSLL e poi delle AASSLL, fatte le dovute eccezioni, sono stati gli anni del “salti chi può”, dello sbraco organizzativo e de “l’ognuno badi per sé” consistente in un dispendio di risorse economiche al di fuori di qualsiasi programmazione. Lo stiamo pagando adesso, lo stanno pagando, sulla propria pelle (è proprio il caso di dirlo) , le fasce sociali più fragili, comprese quelle che una volta appartenevano al cosiddetto ceto medio, oggi abbondantemente “declassato” perché impoverito.
La tutela della salute sta purtroppo diventando, sempre più, privilegio di chi può pagarsela. Basta considerare l’offerta del sistema sanitario pubblico, sempre più povera e complicata da chilometriche liste di attesa che mettono il cittadino che deve curarsi dinanzi ad un assurdo dilemma: o rivolgersi alla sanità privata (ahimè troppo spesso “gestita” dagli stessi operatori del pubblico) o “lasciar perdere” e affidare la propria salute a qualche santo protettore. E i tentativi per risalire la china (per la verità sbrigativi e per nulla frutto di lungimiranza decisionale), hanno prodotto, anche nel mondo della sanità, precariato, malcontento ubiquitario, smantellamento parziale (leggi anche sfiancamento) di Unità Operative ben funzionanti, primari non di ruolo o facenti funzione …… mentre fa da stridente contraltare il voler mantenere in piedi strutture vetuste, poco utili per un contesto organizzativo armonico e funzionale.
E tutto ciò, manco a dirlo, a causa del persistere di posizioni di vari potentati locali in gran parte sorrette da fini di consenso politico. Mentre ci si appella alla imperversante crisi per giustificare la imposizione di crescenti addizionali e di esosi ticket sanitari che rendono sempre meno competitivo il servizio pubblico a tutto vantaggio di altre forme di assistenza, ancora una volta gran parte della classe politica che ci rappresenta si distingue nel non dare un giusto contributo alla causa del dissesto nazionale e locale: sperperi attualmente al vaglio della magistratura, appannaggi esorbitanti, scarsa sensibilità verso i veri problemi della nazione sui quali primeggiano la tutela della salute accessibile a tutti, il lavoro e il diritto allo studio.
La tutela della salute (al pari del diritto allo studio e al lavoro), per concludere queste mie amare e crude riflessioni, deve essere considerata come un diritto intoccabile del cittadino, un bene inalienabile che qualcuno ha addirittura voluto mettere in competizione con lo stesso diritto a lavorare (vedi il caso ILVA di Taranto, pessimo indicatore di civiltà!). La Sanità deve quindi sganciarsi da logiche di bottega e sbarazzarsi di tutti quelli che finora ne hanno tratto profitto, in termini economici e di consenso elettorale. E’ il primo passo da compiere se vogliamo recuperare quello che avevano stabilito i padri costituenti dei quali si prova oggi, al confronto di chi ci rappresenta attualmente, forte nostalgia e rimpianto.
L’Ordine da lei Presieduto su che cosa è particolarmente impegnato nei prossimi mesi? Formazione, informazione, eventi, iniziative, aspetti specifici del territorio di sua competenza?
Chiaramente, l’impegno dell’Ordine da me presieduto è indirizzato, per quanto possibile e per quello che gli può competere, anche ad affrontare le problematiche citate precedentemente, rese più pesanti dal fatto che il Molise (nonostante conti appena 320.000 abitanti) è una di quelle regioni annoverate tra le poco virtuose, che sono alle prese da anni con un estenuante piano di rientro dal quale non si riesce “ad uscire”.
L’Ordine si è posto sempre come interlocutore “super partes” di tutte le istituzioni sanitarie e politiche, cercando di fornire un contributo tecnico ogni qual volta è stato necessario, presenziando varie commissioni istituzionali e partecipando a incontri specifici, cercando sempre di fornire un apporto costruttivo.
A tal proposito ha promosso varie iniziative formative ed informative, sui grossi temi della sanità, che hanno coinvolto iscritti all’Albo e cittadini in genere. Uno degli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere, è stato quello di migliorare tra gli iscritti la conoscenza del nostro Codice di Deontologia, consapevoli che specifici problemi della nostra professione possono anche derivare da inosservanza parziale o totale di quello che mi piace chiamare la “Stella Polare” del medico. Svariate iniziative formative organizzate dal nostro Ordine, sono state incentrate proprio sul CDM, anche in sintonia con il programma politico della FNOMCeO. Soprattutto ai nuovi iscritti si è cercato di inculcare la imprescindibile importanza dei precetti da osservare, mezzo per certi versi determinante per erogare una buona sanità e non incorrere, per quanto possibile, in pericolosi e dolorosi contenziosi.
E a proposito del CDM, l’Ordine di Campobasso ha avuto, in questi ultimi anni, una particolare predilezione e attenzione per l’ambiente, coerentemente con quanto stabilito dall’art. 5. E’ stata promossa la attivazione di una Commissione interna all’Ordine dedicata ad “Ambiente e Salute” e, concomitantemente, una efficiente sezione dell’ISDE con sede proprio presso il nostro Ordine, soprattutto per sottolineare la importanza della tutela dell’ambiente come uno dei mezzi fondamentali di tutela della salute. Numerosissime sono state le iniziative portate avanti in questo settore incidendo, spesso in modo determinante, su situazioni di particolare criticità. Salubrità dell’aria, del suolo, dell’acqua, degli alimenti, il nucleare, le malattie collegate con l’inquinamento ambientale ….. tutti temi affrontati anche in ECM per gli iscritti e con dibattiti destinati ai cittadini e agli studenti universitari e di scuola media superiore.
Inoltre, rappresentanti della Commissione ambiente e dell’ISDE si recano spesso nelle scuole per illustrare agli studenti come evitare i danni sulla salute causati dal cattivo uso dei telefoni cellulari, alla luce delle recenti acquisizioni scientifiche e dei rilievi epidemiologici effettuati in questi ultimi anni. Questa iniziativa è stata molto apprezzata da numerose dirigenze scolastiche e dai genitori dei ragazzi. La stessa Prefettura ha avuto parole di plauso per questo impegno portato avanti con incisività e costanza. Di conseguenza, l’ISDE e la Commissione Ambiente dell’Ordine sono nel tempo diventati validi punti di riferimento per quanto attiene le problematiche ambientali.
Tra le numerose attività organizzate dall’Ordine, mi piace ricordare quelle che mettono in risalto la opportunità di donare solidarietà e generoso altruismo soprattutto alle fasce sociali bisognose o fragili. Tanti nostri professionisti, coordinati dall’Ordine, offrono assistenza gratuita ai numerosissimi bambini Bosniaci che, ospitati da famiglie molisane, vengono a trascorrere le vacanze estive e natalizie in Italia. Cardiologi, pediatri e odontoiatri si rendono disponibili nel prestare la propria competenza professionale quando necessaria, nobilitando così una professione messa troppe volte ingiustamente alla sbarra per ipotizzati e spesso non confermati episodi di malasanità.
Le iniziative di solidarietà si concretizzano anche nel sostenere numerosi colleghi che si recano in diverse zone disagiate del mondo (Africa, sud America) per prestare la propria opera professionale, svolgendo un encomiabile volontariato sanitario. E sempre a tal proposito, si sta mettendo a punto una nostra fattiva collaborazione con la Croce Rossa molisana per allestire un locale Poliambulatorio gratuito destinato questa volta a tutti quei cittadini che non riescono a curarsi per motivi di indigenza.
Le attività formative, come già accennato, sono state e saranno numerosissime, sia per medici che per odontoiatri. Tramite eventi di particolare rilievo scientifico, viene garantito, per ciascun iscritto, il conseguimento di gran parte del fabbisogno formativo annuale, anche grazie ad una intensa collaborazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del Molise e la locale Azienda Sanitaria. A breve, verrà garantita a tutti gli iscritti, una specifica formazione in campo informatico al fine di migliorare conoscenze dalle quali, anche nella nostra professione, ormai non si può prescindere.
Autore: Redazione FNOMCeO