“Apprezziamo l’apertura arrivata dal Governo, per voce del Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, sulle pensioni dei medici. Valutiamo positivamente l’impegno per trovare una soluzione concreta a una questione complessa, tramite un maxiemendamento che dia risposte reali ai professionisti in tema di diritti acquisiti. In assenza di queste risposte, lo sciopero è giusto e inevitabile”.
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, sulle dichiarazioni rilasciate questa mattina a Radio24 da Durigon, che ha ventilato la possibilità di una correzione della norma, prevista dalla Manovra, che incide fortemente sul rendimento della quota retributiva della Cassa pensione sanitari.
“Se la norma non sarà modificata- aggiunge – la conseguenza sarà, come denunciato dai sindacati Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed, l’abbandono del Servizio sanitario nazionale da parte dei medici ospedalieri, che il sindacato Anaao-Assomed stima essere almeno 6000, che hanno maturato i requisiti per andare in pensione e che prevedevano invece di rimanere ancora per qualche anno. Questo, a sua volta avrà fortissime ricadute sulle liste d’attesa, che il Governo, al contrario, si propone di ridurre, proprio attraverso la Finanziaria. È necessario e urgente, quindi, un correttivo. Serve, anzi, un segnale in più, per proseguire in quel percorso virtuoso intrapreso dal Ministro della Salute Orazio Schillaci volto a valorizzare i professionisti e ad aumentare l’attrattività del Servizio sanitario nazionale”.
“Proprio il maxiemendamento – aggiunge ancora – potrebbe essere finalmente l’occasione giusta per rilanciare il Servizio sanitario nazionale, così come richiesto, secondo il sondaggio condotto dall’Istituto Piepoli e presentato pochi giorni fa, dal 90% dei cittadini. Del resto, come dimostrato dal Rapporto Censis-Fnomceo reso pubblico nella stessa occasione, investire in sanità conviene a livello economico, produce valore e occupazione. E lo stesso Governo, pur in una situazione finanziaria complessa, ha più volte dichiarato di voler investire nel Servizio sanitario nazionale e sui suoi professionisti. Questo è il momento giusto per concretizzare questa volontà”.
“Ci sono quindi tutti i presupposti – conclude Anelli – perché il Governo, già con questa Manovra, torni a puntare sul Servizio sanitario nazionale, sui suoi professionisti, per garantire ai cittadini il diritto alla tutela della salute. Al contrario, una crisi del comparto ospedaliero, quale potrebbe delinearsi con l’abbandono di tanti medici, si ripercuoterebbe anche sul territorio, con un collasso dell’intero sistema di assistenza. Già in Italia abbiamo un rapporto di 3,1 posti letto ogni mille abitanti, tra i più bassi d’Europa: se andiamo a incidere ulteriormente, in negativo, sul numero di medici, di operatori, gli effetti sarebbero deleteri. Ora occorrono, subito, le risorse e occorrono le idee su come investirle: Fnomceo è disponibile a dare il suo contributo”.
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2 novembre 2023
Autore: Redazione