Si svolgerà a Foggia il 30 novembre e 1° dicembre 2012 (Auditorium P. Trecca dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, via V. Acquaviva n. 48 -) il convegno “Percorsi della Coscienza tra anima, mente e cervello” (programma allegato) organizzato dall’OMCeO provinciale in collaborazione con l’Azienda Ospedali Riuniti di Foggia – Struttura di Formazione e la società di servizi S.r.l. L.E.M.U.S.E. di cui l’Ordine di Foggia è socio unipersonale. Ne parliamo con Angelo Salvatore Graziano, vicepresidente dell’OMCeO.
Quale il senso dell’interrogarsi sulla coscienza?
Ci sono tante domande per le quali non troveremo risposta ma vogliamo sostare, in modo filosofico, negli interrogativi. In una prima giornata saranno le discipline umanistiche a trattare, da diversi punti di vista, la coscienza come realtà complessa ed unitaria. Nella seconda giornata saranno le neuroscienze, con i moderni strumenti offerti dalla tecnica, a fornirci elementi per comprendere gli aspetti biologici della coscienza. Abbiamo scelto come simbolo del convegno l’immagine dei vortici di Escher, che sembrano da un lato allontanarsi e separarsi dall’altro inseguirsi e confondersi nel “continuum”della Coscienza.
Già da tempo nell’Ordine di Foggia si sono sperimentate collaborazioni con saperi umanistici. La sua sensibilità di Psichiatra/psicoterapeuta è stata determinante per costruire i Dialoghi Socratici e il questionario ai giurandi sul Giuramento di Ippocrate?
Il momento del giuramento nel nostro Ordine è molto seguito. Il Presidente dell’Ordine dr. Salvatore Onorati illustra ai giurandi, e alle famiglie sempre presenti, il significato del giuramento e i valori etici della professione medica. Mi sono chiesto, forse per la capacità di ascolto maturata nella professione, che idee avessero i medici giurandi sui principi e i valori del giuramento medico. Abbiamo quindi voluto che una riflessione critica seguisse la cerimonia del giuramento. Abbiamo strutturato il questionario ai giurandi sul tema del giuramento di Ippocrate e il corso Dialoghi Socratici, avvalendoci della collaborazione del consulente filosofico Stefano Gramazio.
Nel corso, in piccoli gruppi, abbiamo voluto riflettere, a partire da esperienze professionali, sull’alleanza terapeutica utilizzando le regole del dialogo socratico (ascolto con rispetto e attenzione, obiezioni sulle idee e non sulle persone, non giudizi e interpretazioni…). E’ accaduto che medici, con grande esperienza e numerosi pazienti, non sapessero raccontare di un caso specifico, forse non riuscendo ad avere consapevolezza di alleanza terapeutica.
Molte cose fattibili sono emerse durante la 40°Giornate Mediche Daune: indagare sulla cultura del limite e della responsabilità, sull’uso delle diverse tecnologie (magari verificando se esistono differenze nella pratica medica, fra uomini e donne), creare una carta etica aziendale con comportamenti e iniziative a riconosciuta base etica e di una vetrina delle buone pratiche, un corso di formazione sul sentire etico e capacità decisionale…..ma quali priorità vi darete?
Una volta ogni medico era esperto di filosofia …sperando che la cultura filosofica torni nel patrimonio dei medici, oggi vorremmo lavorare, con l’aiuto del consulente filosofico, per riscoprire che la filosofia è fare e farsi domande. Vogliamo imparare a sostare, a stare dentro la domanda e lavoreremo per creare una forma mentis che non sia da problem solving (soluzione del problema) ma da problem making, in altre parole porre questioni, interrogativi…
Agli ottanta giurandi del maggio 2012 è stato inviato via email un questionario. Hanno risposto 38 colleghi non differenziabili per sesso. Tutti affermano che nel percorso universitario poco o nulla hanno parlato di etica e deontologia. Alcuni ci regalano frasi che possono essere per noi strumento di riflessione: “Sarebbe utile anche per i medici più anziani, riproporre il giuramento per ricordare anche dopo anni quali sono i principi e valori a cui devono far riferimento giornalmente”… Un altro: “Il giuramento professionale è una nascita metaforica, un battesimo a uno stile di vita, ingresso in una nuova famiglia allargata verso cui disporsi con fiducia e rispetto e da cui potersi aspettare solidarietà e sostegno…”
Come continuerete ad accogliere questi giovani medici?
Dal corso è emersa la necessità di vera alleanza terapeutica tra colleghi, alleanza capace di superare incomprensioni e condizionamenti. Come Ordine vorremmo realizzare un Osservatorio etico con un gruppo interdisciplinare di lavoro.
Perché l’Etica è per noi medici, troppo spesso, ancora materia poco conosciuta.
Quale altro contributo è arrivato durante il convegno “L’etica medica: un confronto a più voci sui valori e sulle scelte in medicina”?
Tutti gli interventi hanno riscosso interesse ma credo molto utile e attuale la puntualizzazione del dr. Giuseppe Fasanella Medico Legale della IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” San Giovanni Rotondo nel suo parlare del ruolo dei Comitati Etici nella ricerca e nella pratica clinica.
La diffusione dei Comitati Etici (CE), nati in America dopo alcune sperimentazioni che suscitarono ampio dibattito negli anni ’60 – ’70, è avvenuta in Italia negli anni ’90, dopo la nascita del Comitato Nazionale di Bioetica. Per quello che riguarda la funzione culturale e di formazione relativa alle attività scientifiche e assistenziali i CE hanno un carattere consultivo non direttivo e non vincolante. Mentre hanno carattere obbligatorio e vincolante i pareri emessi dal CE per la sperimentazione clinica di medicinali.
Questo parere vincolante rende di grande attualità il problema della copertura assicurativa per la responsabilità civile dello sperimentatore. Soprattutto oggi che al paziente viene, da più parti, ricordato che è possibile, nei dieci anni seguenti il fatto, presentare richiesta di risarcimento, se si ritiene di aver avuto un danno.
La copertura assicurativa per tutte le sperimentazione cliniche, voluta dal Ministero della Salute con un decreto del 2009, copre, per i pazienti adulti, la responsabilità civile dei medici solo per eventi ricadenti nei 36 mesi dopo la fine della sperimentazione. Con i bambini la copertura assicurativa è garantita nei 10 anni dopo la sperimentazione. La riduzione delle sperimentazioni è certamente dovuta a questi problemi, otre che alla diminuzione dei nuovi farmaci.
Credo che questi approfondimenti ci aiutino a saper ascoltare le istanze che vengono dalla società e ristabilire con la società stessa un nuovo patto nella fiducia.
Autore: Redazione FNOMCeO