“Bene ha fatto il premier Draghi a riprendere le Regioni” sul mancato rispetto del Piano vaccinale: la vaccinazione dei sanitari, che si sarebbe dovuta concludere il 30 gennaio, è, per quanto riguarda i liberi professionisti, ancora in corso.
Si è conclusa con un assist alla “strigliata” che ieri, nel suo intervento al Senato, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha voluto dare alle Regioni sul diseguale rispetto delle priorità indicate dal Ministero della Salute, l’intervista di questa mattina del Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, a Radio Anch’io, la trasmissione di Rai Radiouno condotta da Giorgio Zanchini.
Intervento che si era aperto con una domanda sulla possibile previsione dell’obbligatorietà del vaccino per i sanitari, e sull’ordinanza del Tribunale di Belluno che ha sospeso lo stipendio ad alcuni operatori di RSA che avevano rifiutato di immunizzarsi.
A dare il la, un’altra intervista al Presidente, quella a firma di Virginia Piccolillo sul Corriere della Sera.
“La legge impone ai datori di lavoro di tutelare la salute dei dipendenti e di elaborare un Documento di Valutazione dei Rischi, in questo caso rischio biologico: nel momento in cui viene imposta una vaccinazione, i dipendenti la devono fare – ha affermato Anelli -. Esiste già una legislazione che fa ritenere il vaccino un requisito per svolgere certe mansioni”.
Due sono le leggi cui Anelli fa riferimento: la Legge 81, per la sicurezza sul lavoro, e la Legge 24, sulla sicurezza delle cure.
Un problema, quello del rifiuto delle vaccinazioni che, secondo il Presidente FNOMCeO, riguarda solo marginalmente i medici: la questione, ha affermato, è semmai quella di vaccinarli tutti in via prioritaria.
Netta la presa di posizione sulla necessità di prevedere un medico in ogni punto vaccinale: sia per valutare lo stato di salute del paziente, e decidere se può sottoporsi o meno alla vaccinazione, sia per il trattamento di eventuali, seppur rare, complicanze.
Ma i medici saranno abbastanza? Assolutamente sì, secondo Anelli: oltre 200mila tra medici e odontoiatri hanno dato la loro disponibilità per vaccinare la popolazione.
A cura dell’Ufficio Stampa FNOMCeO
In allegato di seguito l’intervista sul Corriere della Sera in formato .pdf
Autore: Redazione