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Più forte il rapporto con le istituzioni e le altre professioni sanitarie

Nei giorni 1-2-3 dicembre si è tenuto a Roma un importante appuntamento promosso dalla CAO nazionale a cui hanno partecipatole CAO provinciali da tutta Italia. Tanti i temi esaminati nei gruppi di lavoro e poi in sede di Assemblea degli odontoiatri. In questa intervista, ilPresidente nazionale della CAO Giuseppe Renzo fa il punto della situazione sul percorso avviato dalla CAO, un percorso che continuerà nel segno della deontologia, dell’etica e dei valori fondanti della professione.

Presidente,qualche giorno dopo l’ultima riunione della CAO, quali sono le conclusioni e le principali indicazioni?

“Ritengo che nell’ultima Assemblea dei Presidenti CAO sia stato rimarcato come sia in continuo progresso il percorso del riconoscimento della rappresentanza e della rappresentatività della professione odontoiatrica in tutti gli ambiti istituzionali. Percorso condiviso con la componente medica a cui va ascritto il merito di aver in modo lungimirante compreso che era venuto il tempo dell’autodeterminazione e, quindi, della responsabile scrittura delle regole. Il primo riferimento è ovviamente all’ENPAM nel cui ambito ormai, a livello di legge e di Statuto, i rappresentanti degli odontoiatri sono inseriti in tutti gli Organi collegiali e soprattutto sono eletti dai loro colleghi. È un traguardo che non è esagerato definire storico eche dimostra la capacità di una professione di farsi valere anche in condizionia volte non particolarmente facili. È inutile poi ricordare che la professione odontoiatrica e i suoi rappresentanti sono ormai divenuti interlocutori diretti delle istituzioni che li riconoscono come punto di riferimento sui problemi della tutela della salute orale dei cittadini”.

I problemi che sono in evidenza pongono la CAO nelle condizioni di dover proseguire il confronto con le Istituzioni. Che cosa si prevede nei prossimi mesi?

“È facile ricollegarmi alla prima domanda ricordando che quale Presidente della CAO Nazionale sono stato appena convocato in audizione dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato per essere ascoltato sui temi dell’inserimento delle prestazioni odontoiatriche nei LEA. In un prossimo futuro su tanti altri aspetti sarà inevitabile il confronto con le Istituzioni: penso al tema non ancora risolto delle autorizzazioni per l’apertura degli studi odontoiatrici, alla assoluta necessità di approvare finalmente una legge di riforma dell’art. 348 del Codice penale (esercizio abusivo della professione) al tema sempre più complesso della correttezza dei messaggi pubblicitari. Questo ultimo tema, come recentemente dimostrato, investe tutte le professioni ed attività sanitarie e deve trovare una soluzione “politica” non certo a difesa della cosiddetta corporazione, ma del diritto garantito alle cure ed alla salute del cittadino. Non ci fermeremo e saremo propositori e attenti “facilitatori” di iniziative e incontri tra tutti i soggetti interessati, con quel senso di eticità e di terzietà che è patrimonio dei rappresentanti istituzionali della professione e dei portatori di interessi legittimi”.

La CAO ha avviato un dialogo anche con le altre professioni sanitarie al fine di identificare percorsi comuni per il raggiungimento di importanti obiettivi. Li possiamo ricordare e precisare quali saranno le prossime azioni?

“Da tempo la CAO Nazionale sta evidenziando che gli odontoiatri attraverso la loro attività professionale sono il volano di un settore sanitario che riveste un’importanza anche a livello economico. Stiamo valutando quanto, a livello numerico, sia grande il numero dei soggetti coinvolti nella nostra professione, ivi compreso l’indotto. Possiamo anticipare che centinaia di migliaia sono le famiglie che, grazie all’attività delle “imprese” formate in ampia maggioranza da studi mono o in associazione tra professionisti, trovano garantito un lavoro e il relativo sostentamento. Non meno di 300.000 persone trovano direttamente e/o indirettamente riscontro. Non voglio sollevare polemiche, ma trovo doveroso mettere un punto fermo anche su questo tema facendo pesare la verità derivante dalla forza dei numeri . Lasciamo ai “terzi-lucranti” e ai “mercanti della salute” la propaganda e le affermazioni fini a se stessi. Noi ci occupiamo di tutela della salute e deidiritti-doveri dei professionisti, anche perché questa è una responsabilità chegli odontoiatri non rinnegano e che anzi rivendicano. Qualità e sicurezza nelle cure alla persona,aggiornamento continuo, etica e deontologia, programmazione europea e accessoalla professione ( con particolare cura ai diritti dei giovani laureati e allecolleghe). In questo percorso è importante trovare elementi di collaborazione con tutti i nostri riferimenti: Accademia, Società Scientifiche, Associazioni. Quindi, con loro aprire un’altra stagione di confronto fattivo, e senza preconcetti, con altri importanti soggetti: penso alla filiera del dentale, agli studenti dei corsi di laurea, agli igienisti dentali, agli assistenti alla poltrona e anche agli odontotecnici. A questo riguardo sono convinto che nella grande maggioranza dei casi il rapporto fra il professionista odontoiatra e l’odontotecnico sia corretto. Quello che occorre è l’assoluto rispetto dei diversi ambiti di competenza che non consentono a norma di legge a questi tecnici di intervenire direttamente sul paziente non essendo investiti di alcun ruolo sanitario. Nessuno intende negare l’opportunità di un miglioramento culturale nel percorso formativo degli odontotecnici, ma occorre comprendere che il loro ruolo, di grande importanza, è quello tecnico di predisposizione, su indicazione dell’odontoiatra dei manufatti protesici che costituiscono un supporto fondamentale per la riuscita della cura e della terapia di cui l’odontoiatra è il garante. Adesso, a bocce ferme, dopo l’ennesimo stop a quelle fughe in avanti tentate dai soliti noti, credo che vada ripreso un filo di discussione con interlocutori non compromessi, ma rappresentanti della parte maggioritaria della categoria”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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