“Ma Anna Iannuzzi, più nota come Lady Asl, continua ad aggirarsi e a fare affari nei meandri della sanità privata del Lazio?”. Più di qualcuno, in questi giorni, si pone questa inquietante domanda, per ora senza risposta. Domanda che evidentemente ha qualche fondamento in circostanze che andrebbero indagate. “La domanda sorge spontanea”, diceva una volta Antonio Lubrano, l’inventore di “Mi manda Rai3”. E un altro conduttore di “Mi manda Rai3”, Piero Marrazzo, guida da quattro anni la Regione Lazio. Tra un anno si tornerà al voto per le regionali e Marrazzo ormai parla più diretto che mai. In effetti è stato proprio lui a portare in emersione e colpire lo scandalo di Lady Asl nel Lazio, un giro di affari illegittimo che ha portato via, ha depredato 83 milioni di euro alla sanità e pertanto ai cittadini del Lazio. Stroncato. Ma, come insegnano gli ambienti giudiziari, non bisogna abbassare la guardia, perché i predatori a volte ritornano per colpire ancora.
Con questa consapevolezza, prosegue il tour di Alessio D’Amato, Orfeo Notaristefano, Dario Petti, autori di Le mani sulla Sanità. Da Nord a Sud, i predoni della salute. I tre autori hanno messo su un giro di presentazioni del libro che ogni volta è un’occasione di dibattito e di approfondimento. Presentazioni itineranti a Roma, nella provincia di Roma, nelle altre province del Lazio, in altre città d’Italia. E’ in cantiere la presentazione del libro a Reggio Calabria e nella Locride, zone nevralgiche della presenza della ‘ndrangheta nella sanità calabrese.
E, proprio a Roma, la presentazione più efficace è avvenuta lunedì 23 marzo nella sala intitolata a Luigi Di Liegro a Palazzo Valentini, prestigiosa sede della Provincia di Roma.
Piero Marrazzo è diretto, linguaggio chiaro, senza alcun tentennamento. Ripercorre i quattro anni di governo della Regione: scandali stroncati; piano di rientro dal deficit di 10 miliardi, eredità delle Giunte precedenti; risanamento dei conti, dopo che per anni si era tollerato che le Asl non presentassero nemmeno i bilanci alla Regione; avvio di azioni virtuose per razionalizzare rete ospedaliera e servizi, la sfida per abbattere le liste di attesa; la sfida per continuare il lavoro di risanamento anche dopo il 2010, dopo le elezioni regionali. Marrazzo resta in pista, l’anno prossimo concorre di nuovo per tornare a vincere.
La sera del 23 marzo la sala non poteva contenere una vera e propria folla delle grandi occasioni. Oltre cento persone sono rimaste in strada, non sono state fatte salire per ragioni di sicurezza.
Tra i relatori, Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto a Reggio Calabria, il magistrato più esposto nella lotta alla ‘ndrangheta, il magistrato che vive perennemente "blindato", quello che ha assicurato alla giustizia gli assassini della strage di Duisburg. Gratteri è una valanga. Dice, in sintesi, che la ‘ndrangheta ha interessi ovunque, anche nella sanità, che è in combutta con pezzi della politica e della massoneria, che la ‘sua’ lotta senza quartiere contro i mafiosi ‘ndranghetisti andrà avanti in Calabria, in Italia, nel mondo. Gratteri coinvolge, trascina, entusiasma, in sala non solo applausi, ma un boato.
Franco Cuccurullo, Presidente del Consiglio superiore di sanità, indica alcune terapie per il mali della sanità: nel libro viene spiegato l’uso distorto dei DRG operato in alcune strutture sanitarie private allo scopo di innalzare i rimborsi da parte del SSN, un elemento sul quale occorre intervenire. Come anche occorre razionalizzare e rendere più efficace il sistema dei controlli. Cuccurullo parla da tecnico di meccanismi virtuosi per dare una spinta in positivo alla sanità italiana.
Alessio D’Amato va giù duro sui malfunzionamenti del sistema che aprono varchi alla penetrazione di interessi illegittimi. “La questione di fondo – dice – è relativa alla capacità di riforma di un sistema autoreferenziale. Bisogna ripartire da una nuova etica pubblica, l’etica della responsabilità, dalla centralità delle valutazioni di merito, da un sistema basato sulla legalità”.
Sollecitato da Vincenzo D’Ambra, giornalista di Rai3-Lazio, Orfeo Notaristefano ha svelato: “Sì, esistono rapporti tra ‘ndrangheta, politica e massoneria, in particolare con quella di San Marino, è la massoneria su cui indagava Luigi De Magistris, è proprio lì che De Magistris è stato fermato, quando era arrivato quasi alla meta. Badate bene, quando la ‘ndrangheta arriva in un posto non bussa, quando ci si accorge della sua presenza in genere è già tardi. Pertanto, antenne sempre alzate”. In sala ospiti di eccezione: oltre a Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma, il Procuratore della Repubblica di Tivoli Luigi De Ficchy, il magistrato da sempre in prima linea contro la criminalità organizzata dai tempi della banda della Magliana. E non è la prima volta che alle presentazioni di “Le mani sulla Sanità” interviene l’on. Maria Grazia Laganà, la vedova di Francesco Fortugno, il Vice-Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, assassinato a Locri il 16 ottobre del 2005.
Il libro ha la prefazione del senatore Ignazio Marino, Presidente della commissione di inchiesta sul SSN. E’ una lettura agile che parte dalle vicende di due Lady: lady Poggiolini e Lady Asl, ripercorre poi gli scandali dei farmaci e del sangue infetto, sale nelle vicende milanesi delle cosiddette ‘lastre pulite’ e della Santa Rita, mette a fuoco la vicenda delle ‘valvole killer’ tra Padova e Torino, scende poi in Abruzzo, dove la ‘madre di tutte le tangenti’ nella terra di d’Annunzio ha travolto la Giunta regionale di Del Turco senza risparmiare anche esponenti del centrodestra, e, infine, spara alzo zero su ‘ndrangheta e affari in Calabria e sugli scandali siciliani. Da Nord a Sud, i predoni della salute, giustappunto.
Autore: Redazione FNOMCeO