La ricerca biomedica ha il compito di mettere a punto soluzioni diagnostiche e terapeutiche innovative per le persone ammalate. I pazienti, attendono fiduciosi di ricevere nuovi e sempre e più efficaci rimedi per guarire. I medici non vedono l’ora di prescrivere i ritrovati più avanzati per migliorare in modo decisivo la prognosi di coloro che si affidano alle loro cure.
Le conquiste della ricerca che promettono di migliorare la cura delle malattie richiedono procedure e metodi che prevedono anche l’impiego di animali, nei casi in cui siano indispensabili, prima di passare alla sperimentazione sull’uomo. Il principio morale che impone di diminuire al massimo le sofferenze, implica che non è lecito infliggerne agli animali se non ci sono solide ragioni che lo giustifichino per conseguire vantaggi conoscitivi e terapeutici per gli esseri umani e per gli animali stessi.
Le normative vigenti a tutela degli animali sono nettamente migliorate rispetto al passato ed è possibile verificare che vengano rispettate nella realtà. Ma l’entrata in vigore in Italia dei prossimi divieti sulla sperimentazione animale in aperto contrasto con la normativa europea alla quale il nostro Paese dovrebbe uniformarsi, rappresenta un duro colpo alla ricerca biomedica italiana.
La perdita ulteriore di competitività e il rischio dell’esodo all’estero dei nostri ricercatori, specie quelli più giovani, affievolirà le speranze di progettare ed effettuare ricerca biomedica nel futuro nel nostro paese e contribuirà a impoverirlo ancora di più.
Per evitare che ciò accada, FNOMCeO sottoscrive il Manifesto SALVIAMO LA RICERCA BIOMEDICA ITALIANA e invita i Presidenti degli OMCeO italiani a condividere questa scelta e a promuovere l’adesione alla petizione degli iscritti agli albi.
https://www.research4life.it/salviamo-la-ricerca-biomedica-italiana/
Autore: Redazione
