Presidente FNOMCeO, “per un medico non accettabile pratica che lede un organo”

Roma, 28 mar. (AdnKronos Salute) – “La castrazione chimica può essere una provocazione, non una soluzione al problema della violenza sulle donne. E soprattutto “non è deontologicamente accettabile”.

A dirlo all’Adnkronos Salute è il presidente della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici) Filippo Anelli, commentando l’emendamento sulla castrazione chimica presentato dalla Lega al disegno di legge che introduce norme a tutela delle vittime di violenza e di violenza di genere in discussione in Aula.

L’emendamento, che modifica l’articolo 165 del codice penale, prevede che “la sospensione condizionale della pena, nei casi di condanna” per reati come la violenza sessuale possa essere “subordinata a trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido con il consenso del condannato”.

Ebbene, Anelli non nasconde la sua “perplessità”: “La castrazione chimica lede un organo e ciò non è deontologicamente ammesso. Ritengo ci siano altre soluzioni per affrontare un problema che, se legato a patologia psichiatrica, può essere trattato farmacologicamente con medicinali ad hoc. Deontologicamente per un medico non è accettabile una strada che lede un organo”, conclude Anelli. (Mal/AdnKronos)

Autore: Redazione

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