Dopo Ventimglia (leggi qui), si parla di medicina al femminile anche a Napoli dove il 17 novembre prossimo, presso l’Auditorium dell’Ordine (orario 8,30-17), si svolgerà il convegno “Professione medica al femminile: punti di froza e criticità” (il programma a questo link), che vedrà anche la presenza del presidente OMCeO e segretario nazionale FNOM Gabriele Peperoni. L’incontro è stato pensato e voluto dalla Commissione Pari Opportunità dell’Ordine di Napoli. Ne parliamo, dunque, con Giannamaria Vallefuoco, unica donna presente in Consiglio, che coordina proprio le attività del gruppo Pari Opportunità.
Dottoressa Vallefuoco, come è nato questo convegno?
C’è un gruppo napoletano delle “Pari Opportunità” dell’OMCeO di Napoli ricco in quantità e qualità di persone e talenti. Voglio sottolineare l’apporto delle colleghe Bartolucci, Capriola, Cecchi, Di Riso, Frojo, Zinno alla costruzione dell’evento. Da tempo organizziamo ogni anno un convegno sul tema delle pari opportunità di genere.
Quest’anno caliamo il nostro essere donna e il nostro essere medico nel nostro contesto che considereremo da un punto di vista statistico, organizzativo e qualitativo: sentiamo la necessità di uno studio organico delle leggi, della previdenza, dei cambiamenti assistenziali.
Avremo il contributo di Antonella Bulfone e Annamaria Calcagni del gruppo FNOM sulla femminilizzazione e affronteremo temi come il benessere organizzativo, l’inserimento delle donne nelle specialità chirurgiche, la sicurezza sul lavoro, la costruzione di una pensione e la libera professione che può essere scelta o ripiego.
Tutti questi temi letti alla luce del costante aumento della presenza femminile nella professione medica.
In particolare, quali punti di forza e di criticità volete indagare?
Vogliamo anticipare le distorsioni che si potrebbero creare per individuare e sostenere le soluzioni più opportune. Perché ostacoli, barriere, mancate opportunità per le professioniste donne rappresentano occasioni perse che peseranno sulla categoria professionale, ma anche sull’intero Paese.
Credo –continua la Vallefuoco – che le donne prediligano sempre di più una professione che ritengono, per caparbia convinzione, idonea alle proprie caratteristiche umane, culturali e organizzative. Ho avuto modo di riscontrare come spesso le donne “ sentano e vivano “ la professione e come il loro prendersi cura, nel significato più totale e completo dell’azione professionale, sia un valore aggiunto.
Nella giornata di Napoli saranno coinvolte rappresentanti di altri Ordini professionali, fatto già avvenuto a Reggio Emilia e che si ripeterà anche nel prossimo convegno di Campobasso. Che tipo di convergenza cercate nelle professioni al femminile?
L’occasione di confronto delle diverse esperienze professionali è arricchente in quanto tale. Vogliamo costruire una rete con la volontà di operare, collaborando ed integrando le varie competenze, per costruire un tessuto di conoscenze e di progettualità che possa essere di stimolo e di sostegno alla città.
Autore: Redazione FNOMCeO