Il dr. Giuseppe Renzo, presidente della CAO (Commissione Albo Odontoiatri) nazionale, esprime la sua soddisfazione per l’assegnazione alla XII Commissione Affari Sociali della Camera, il 2 febbraio scorso, del progetto di legge dell’onorevole Giuseppe Scalera (PDL), volto a definire un nuovo profilo per l’odontotecnico.
“In quanto rappresentante dell’Organo Ausiliario del Ministero della Salute – afferma Renzo – sono certo che con questo percorso si potranno finalmente definire i corretti presupposti per un riconoscimento delle giuste attese di una categoria seria che rivendica un profilo “attuale”, perfettamente integrato in una realtà
europea e rispettoso della dignità degli Odontotecnici. Si eviterebbe, così, un percorso universitario, secondo molti inutile e dispersivo, che potrebbe avere come conseguenza una sovrapposizione di ruoli e competenze che, inevitabilmente, porterebbe a fenomeni di abusivismo e prestanomismo, a discapito della sicurezza e qualità delle cure odontoiatriche e ponendo a rischio la salute del cittadino”.
Il progetto di legge, già presentato nel settembre scorso, definisce in modo chiaro l’odontotecnico in quanto “Operatore tecnico che, in possesso del diploma di scuola superiore abilitante, provvede, in qualità di fabbricante, alla costruzione dei dispositivi medici su misura in campo odontoiatrico, sulla base della prescrizione, contenente le specifiche cliniche progettuali, rilasciata dall’abilitato all’esercizio dell’odontoiatria, cui è riservato, in via esclusiva, ogni atto diagnostico, clinico e terapeutico”.
La proposta di legge, se approvata, metterebbe, tra l’altro, fine ad una serie di equivoci e turbative che potrebbero derivare dalla sovrapposizione di due figure completamente diverse: il fabbricante di ausili protesici e il Medico. A quest’ultimo spetta il dovere della cura anche attraverso l’applicazione degli stessi ausili, mezzo finalizzato al completamento di un piano terapeutico per la restituzione estetica e funzionale dell’apparato masticatorio.
È del tutto naturale, quindi, che, secondo il testo presentato, “la verifica di congruità sul paziente dei dispositivi medici su misura è di competenza esclusiva dell’abilitato all’esercizio dell’odontoiatria” mentre per le verifiche tecniche queste devono essere realizzate in laboratorio, su richiesta dell’odontoiatra e pertanto sempre e comunque al di fuori del cavo orale.
Giuseppe Renzo anticipa, inoltre, che la CAO sta collaborando alla presentazione di un disegno di legge sulla modifica dell’articolo 348 del Codice Penale, che riguarda l’esercizio abusivo della Professione, e uno sul delicato tema della regolamentazione delle società tra professionisti, augurandosi che anche questi due provvedimenti vengano rapidamente approvati.
Con cortese preghiera di pubblicazione
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Comunicato del 9 febbraio 2009
Autore: Redazione FNOMCeO