Progetto europeo “Saturn” per arginare le infezioni ospedaliere

Report n. 52/2010

IL PROGETTO EUROPEO “SATURN” PER ARGINARE LE INFEZIONI OSPEDALIERE
La Clinica delle Malattie infettive dell’Università
Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma si colloca in prima fila per
l’Italia

Si chiama Saturn, e non è il nome di un pianeta, ma di un progetto internazionale che studierà l’impatto dell’esposizione antibiotica sullo sviluppo di infezioni resistenti agli antibiotici nei pazienti ospedalizzati e combinerà le ricerche in campo microbiologico, clinico, epidemiologico e farmacologico.

Il progetto coinvolgerà 12 centri di eccellenza ospedaliera in Europa, in ambito di prevenzione delle infezioni ospedaliere, finanziato con 7 milioni di euro dalla Comunità Europea. Per l’Italia parteciperà l’Istituto di Clinica delle Malattie infettive dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma con i Professori Roberto Cauda ed Evelina Tacconelli, responsabili di una parte del progetto.

I risultati di Saturn definiranno i limiti di utilizzo delle terapie antibiotiche per minimizzare i fenomeni di resistenza, senza di fatto, compromettere la sicurezza e la riuscita della cura del paziente. Questo approccio permetterà lo sviluppo di direttive comunitarie, europee, regionali e locali, sull’utilizzo appropriato della terapia antibiotica.

Tale partecipazione internazionale conferma il Policlinico Gemelli quale centro di eccellenza in Europa per la prevenzione e la cura delle infezioni nosocomiali, segno della massima attenzione alla qualità e alla sicurezza delle cure per il paziente, che si realizza anche grazie a una intensa e costante attività di ricerca e prevenzione nei confronti di nuovi possibili fenomeni di antiobiotico-resistenza che possono instaurarsi in ambito ospedaliero.

Il convegno, organizzato a due anni di distanza dalla precedente “consensus conference” di Lubiana, ha visto i massimi esperti europei aggiornarsi e confrontarsi sulla sempre più costante diffusione a livello ospedaliero e comunitario. L’Italia rappresenta uno dei Paesi europei a più alta incidenza di stafilococco aureo (34%), come evidenziato da un recente monitoraggio del Sistema europeo di sorveglianza sulle resistenze batteriche (Earss), insieme a Portogallo e Malta che, con oltre il 50%, affermano un trend di incidenza particolarmente elevato nelle regioni mediterranee a fronte di una media europea del 25%.

Tuttavia, è importante sottolineare, che la sorveglianza indica come l’incidenza in Italia sia diminuita nel 2008. “Tale risultato – conclude il Prof. Cauda – è verosimilmente correlabile a una maggiore sensibilizzazione di tutto il personale sanitario, all’implementazione di appropriate misure di controllo attuate all’interno degli ospedali e alla divulgazione di raccomandazioni nazionali”.

Roma 21/05/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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