Una revisione organica delle Leggi sulla Responsabilità professionale: è quanto da tempo la FNOMCeO chiede alla Politica, formalizzando l’istanza anche a conclusione del Consiglio Nazionale straordinario di fine luglio.
Ma a che punto siamo? Oggi sull’argomento torna Doctor33, dedicando l’articolo di apertura a un’intervista dettagliata al presidente della Federazione, Amedeo Bianco.
“Nel nostro diritto penale – spiega Bianco – non si parla di colpa grave o lieve, ma il giudice penale valuta le conseguenze di imperizia, negligenza, imprudenza omissioni di leggi e regolamenti e distingue i gradi di colpa. La recente legge Balduzzi dice che la colpa lieve non ha rilievo penale se il medico si attiene a linee guida, ma alcuni giudici continuano a definire il rilievo penale in base allo scostamento dai canoni consueti e altri si interrogano sul peso delle linee guida in questione. Il documento FNOMCeO dà al mondo medico il compito di individuare i comportamenti gravi, oggetto potenziale di sanzione penale”.
Sul piano civile, invece, la FNOMCeO chiede “che la responsabilità per danno sia a carico della struttura, pubblica o privata”.
“Poiché l’ordinamento prevede la rivalsa sul sanitario per colpa grave – continua Bianco – proveremo a qualificare – con un occhio ai contesti – le situazioni ove siano palesi imprudenza, imperizia, negligenza, inosservanza di regole”.
Oltre a forme di transazione extraprocessuali, la FNOMCeO chiede, in caso di rivalsa sul medico, risarcimenti sostenibili. “Si arrivi massimo a trattenute del quinto dello stipendio per alcuni anni al netto delle ritenute fiscali – auspica Bianco – e vi sia un Fondo per l’alea terapeutica per indennizzi di danni estranei a responsabilità medica o di struttura (emoderivati, reazioni a farmaci)”.
Potete leggere l’articolo in versione integrale a questo link.
Sempre alla Responsabilità professionale sarà dedicato anche l’inserto mensile, a cura dell’Ufficio Stampa FNOMCeO, che comparirà sul prossimo numero de Il Giornale della Previdenza, la rivista della Fondazione Enpam.
Mentre sul nodo delle Assicurazioni, già diventate obbligatorie per molti professionisti tra i quali gli Avvocati – solo per le professioni sanitarie, l’obbligo è slittato di un anno – torna su Specchio Economico il Presidente dell’Associazione nazionale Avvocati italiani, Maurizio De Tilla.
“Da alcuni Ordini professionali – spiega De Tilla – si è formulata una proposta condivisibile: limitare la responsabilità professionale a un multiplo del compenso pattuito”.
Ma non sono solo quelle sulle assicurazioni le norme al centro di dubbi da parte dei medici: ha tenuto banco sulla stampa di quest’estate la discussione sulle nuove regole per il rilascio dei certificati medici per l’attività ludico-motoria e amatoriale. Se, infatti, il 20 luglio veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale (entrando in vigore il 5 agosto) il Decreto del ministro della Salute 24 aprile 2013, “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale” – che prevedeva l’obbligo di certificati medici per l’attività ludico motoria e amatoriale e per quella non agonistica – soltanto poche settimane dopo – il 20 agosto – veniva pubblicata in Gazzetta la Legge di Conversione del “Decreto del Fare” che, all’articolo 42 bis, sopprimeva l’obbligo per l’attività ludico motoria e amatoriale, mantenendolo esclusivamente per quella non agonistica.
Come comportarsi, allora? A dare un’indicazione arriva oggi su Il Corriere della Sera (pag 45), anche Guido Marinoni, membro del Comitato centrale della FNOMCeO.
“Le attività sportive amatoriali – spiega Marinoni – come per esempio andare in palestra o giocare a calcetto con gli amici, si svolgono in forma autonoma, e di solito non richiedono un impegno cardiaco importante né competizione”.
“Chi invece partecipa, per esempio, a un torneo di calcetto – continua – svolge attività sportiva non agonistica, come pure gli alunni che seguono attività parascolastiche organizzate dal Coni o dagli istituti in orario extracurricolare. In questi casi il certificato medico è obbligatorio, mentre non serve per l’ora di educazione fisica”.
Sull’argomento era intervenuto nei giorni scorsi, su Il Corriere di Como, anche un altro membro del Comitato Centrale: Gianluigi Spata.
2Su una seconda norma introdotta dal Decreto del Fare, la telematizzazione del Certificato di Gravidanza, torna oggi Il Sole 24 Ore nella Sezione “Norme e tributi” (pag 12).
Un aspetto importante della Responsabilità professionale del medico è la Sicurezza delle cure; sicurezza che deve però contemplare anche l’incolumità degli operatori. Non si spegne, anche sui media, l’eco del recente fatto di cronaca che ha visto, a Bari, una psichiatra, Paola Labriola, cadere uccisa sotto le coltellate di un paziente.
Il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, aveva subito manifestato, ad Adnkronos Salute, a nome di tutti i medici, “un profondo dolore”.
“Questo caso purtroppo – ha affermato Bianco, le cui parole sono state poi riprese da molti quotidiani – ci ricorda che al di là del problema di sicurezza dei pazienti, che sicuramente è importantissimo, esiste anche un problema di sicurezza degli operatori, soprattutto quelli più esposti a manifestazioni di aggressività. Mi riferisco, oltre che agli psichiatri, alle guardie mediche, agli operatori dell’emergenza e dei Pronto Soccorso”.
Forti, naturalmente, le dichiarazioni del presidente dell’Ordine di Bari, Filippo Anelli, che denunciava: “In Puglia le aggressioni ai medici sono quotidiane o quasi. Per questa ragione, come Ordine professionale, avevamo già chiesto al Prefetto di rafforzare le misure di sicurezza sul territorio”.
L’Ordine dei Medici ha subito convocato un Consiglio d’urgenza – ne hanno dato diffusione a livello nazionale Ansa, Adnkronos, Asca, Agi – per “denunciare carenza di idonee misure di sicurezza, specialmente per quanto riguarda le attività più esposte, come i presidi di Psichiatria, dipendenze patologiche, Guardia Medica, 118 e Pronto Soccorso”. Il Consiglio ha conferito alla memoria della collega uccisa il “Premio per la buona medicina 2013”: la notizia è su molti quotidiani locali, per tutti Il Corriere del Mezzogiorno e la Gazzetta del Mezzogiorno.
Sempre sulla stampa locale pugliese infuria da giorni la polemica sui dati, diffusi dall’Associazione Peacelink, che indicherebbero nel tarantino un aumento delle esenzioni per patologia tumorale, le 048. Sull’argomento è intervenuto più volte il presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto, Cosimo Nume, le cui dichiarazioni sono state riprese dal Quotidiano di Puglia, che lo ha intervistato in più riprese, e dal Corriere del Mezzogiorno.
Ancora Nume è intervenuto commentando – su Taranto Oggi e Gazzetta di Taranto – la Sentenza con cui la Corte d’Appello ha reintegrato nelle sue funzioni uno dei cinquantuno medici ex stabilizzati e poi licenziati dall’Asl.
Altri due presidenti d’Ordine protagonisti sui rispettivi quotidiani locali sono stati quello di Napoli, Bruno Zuccarelli, membro del Comitato Centrale, che ha commentato con i colleghi della Cronaca di Napoli de La Repubblica e de Il Corriere del Mezzogiorno il boom di iscrizioni ai test per Medicina; e quello di Latina, Giovanni Maria Righetti, che dalle pagine di cronaca de Il Messaggero e da quelle de La Provincia chiede “Regole certe sul 118”, dopo le polemiche per l’assenza di personale medico a bordo delle ambulanze, a seguito del cambio di gestione del servizio.
Maurizio Benato, in qualità di vicepresidente FNOMCeO, ha partecipato in rappresentanza della Federazione al Convegno di Padova dedicato all’approccio integrato alla fibromialgia. E della “malattia invisibile”- e dell’uso delle terapie non convenzionali accanto a quelle farmacologiche – parlano Sanità de Il Sole 24 Ore, Quotidiano Sanità, Il farmacista on line, Libero.
Autore: Redazione FNOMCeO