“La sicurezza dei pazienti è sempre al primo posto”: con queste parole il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, raggiunta da Elena Paba del Gr Rai, ha commentato i fatti accaduti a Rennes, nell’Ovest della Francia, dove, a seguito di un trial clinico di Fase I per testare la sicurezza di un nuovo farmaco cannabinoide, uno dei novanta volontari coinvolti è morto e altri cinque hanno avuto gravi reazioni avverse.
A volte, però, “una reazione imprevista è inevitabile – ha continuato Chersevani – e questo è quanto immagino possa essere successo in Francia”.
Ma un caso simile potrebbe verificarsi anche da noi? E quanto è approfondita l’informazione ai volontari? “In Italia – ha concluso il Presidente -,l’informazione fornita ai volontari che si prestano a sperimentare nuovi farmaci e diagnostici è precisa, completa e immediata e l’intera documentazione va conservata per dieci anni. Chi accorda il suo consenso, sa quello che fa ”.
Potete risentire l’intervista, che è andata in onda nell’edizione delle 8,45 del Gr3 di sabato mattina, ed è poi stata ripresa da altre testate, a questo link.
Sempre di sicurezza delle cure, ma riferita questa volta alla gravidanza e al parto, ha parlato invece il vicepresidente della Fnomceo, Maurizio Scassola, ospite degli studi romani di SkyTg24. Nell’edizione delle 11 del Tg di giovedì scorso, Scassola è stato chiamato per un commento ai recenti episodi, riportati dalla cronaca, di morti materne e fetali in gravidanza.
“Pur non potendo entrare nel merito dei casi specifici – ha affermato il Vicepresidente – bisogna avere sempre presente che gli eventi avversi, pur comprimibili, non sono mai azzerabili e possono essere difficilmente controllabili anche nelle strutture di eccellenza. Ogni intervento ha infatti dei fattori di rischio, sia prevenibili sia non prevenibili. Le normative, quella nazionale e quelle regionali, prevedono dei percorsi di controllo di tale rischio clinico, che ci permettono di ritarare il sistema”.
Torneremo ancora sull’argomento, che al di là dell’analisi dei dati epidemiologici – fatta, con rigore scientifico, sul recente report dell’Istituto Superiore di Sanità sulla mortalità materna e infantile – merita considerazioni più approfondite, con una riflessione dello stesso Vicepresidente.
E alla cultura della prevenzione del rischio clinico guarda anche la Legge di Stabilità 2016, che ha previsto (commi 238 e seguenti) che tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private, dovranno attivare opportune funzioni di risk management . Ne dà notizia, su Italia Oggi Sette di questa mattina, BeatriceMigliorini, che è andata a intervistare, in materia, il Segretario della Fnomceo, Luigi Conte.
“Come Federazione, non possiamo che ritenerci soddisfatti – ha dichiarato Conte -. È importante, infatti, che le strutture sanitarie siano in grado di offrire i maggiori livelli di sicurezza possibili”.
In allegato, l’inchiesta di Italia Oggi e il box con le dichiarazioni di Conte.
Autore: Redazione FNOMCeO