Molto rumore ha fatto la notizia dell’apertura, ad Enna, della filiale di un’Università rumena, alla quale sembrerebbe possibile iscriversi aggirando i test di ingresso. Tanto da meritarsi, oggi, la prima pagina de Il Corriere della Sera, con l’editoriale di Gian Antonio Stella. E la Fnomceo non poteva non intervenire su un tale argomento: dopo la Presidente Roberta Chersevani, interpellata già il 28 agosto da Rainews24 è la volta, oggi, del Segretario della Fnomceo Luigi Conte, intervistato da Doctor33. Qui la notizia diventa spunto per una riflessione a tutto tondo sulla Formazione, sull’Accesso, sul percorso di Studi e gli sbocchi professionali. Ma anche sui pericoli dell’applicare logiche di mero profitto al campo della Salute.
Politica e Sanità
settembre 12015
Sicilia, apre università rumena senza test di medicina. Conte (Fnomceo): ministero faccia chiarezza
Non si placano le polemiche sull’attivazione, ad Enna, di una succursale dell’Università rumena dove potrebbe mettersi in atto il piano B per coloro che non superano il test di Medicina nelle università italiane
Non si placano le polemiche sull’attivazione, ad Enna, di una succursale dell’Università rumena dove potrebbe mettersi in atto il piano B per coloro che non superano il test di Medicina nelle università italiane. Una novità dietro cui ci sono Fondazione Proserpina e una convenzione tra l’assessorato Sanità siciliano e il rettore dell’ateneo statale della Romania Dunarea De Joso. «Già era successo in passato che un’università portoghese volesse aprire in Veneto la sua succursale – spiega il Segretario della Fnomceo, Luigi Conte – ma l’idea fu bloccata sul nascere perché impensabile. Credo che a questo punto sia il ministero della Sanità e il Miur che dovranno assumersi la responsabilità di regolamentare questa nuova situazione». Molti studenti che oggi non riescono a superare i test d’ingresso nelle facoltà italiane, infatti, volano fino in Romania o Spagna per iscriversi al primo anno soprattutto di medicina e giurisprudenza, per tornare poi indietro, accedendo al secondo anno negli atenei italiani, non senza polemiche. «I nostri ragazzi stanno cominciando ad aprire gli occhi e a capire che viste le ristrette opportunità lavorative e i pochi accessi alle scuole di specializzazione – aggiunge Conte – non ha senso iniziare un corso di laurea lungo e faticoso come quello di medicina, se non si è fortemente motivati. Ma se aumenta l’offerta in questo modo, si determina un effetto paradossale: ci sarà una corsa ad entrare in queste università private che pensano a fare profitti». Secondo fonti interne all’università rumena, sembrerebbe che una selezione ci sarà comunque, non resta che capirne la natura. Intanto, le associazioni studentesche hanno già detto la loro criticando aspramente l’apertura di una succursale italiana dell’ateneo rumeno. L’Unione degli Universitari che da anni lotta al fianco degli studenti di Palermo, Catania e Messina per ribadire il libero accesso come diritto di ogni studente, «non può accettare una provocazione simile», si legge nella nota diffusa dall’Udu. La cosa certa per il Segretario della Fnomceo è che il problema è di respiro più ampio. «Abbiamo sempre detto – continua Conte – che bisogna stabilire se in questo Paese ci sono delle cose più importanti della libertà di mercato, come ad esempio la tutela della salute del cittadino. E se operiamo, dunque, un controllo sulla pubblicità sanitaria, lo facciamo per evitare di indurre un certo consumismo che fa solo l’interesse di chi vende il prodotto, mentre noi abbiamo l’obbligo di tutelare la salute del cittadino. E questo vale anche sul fronte della formazione. Non è tollerabile che pur di far profitto, non si prevedano esami di ammissione alle facoltà e si promuova troppo facilmente agli esami dei corsi di laurea. Ma è una situazione che andrebbe affrontata e regolamentata anche a livello europeo perché altrimenti non andremo molto lontano».
Rossella Gemma
Autore: Redazione FNOMCeO