Grande partecipazione al Convegno de L’Aquila, organizzato dall’ Ordine e dalla Fnomceo. Mentre da una parte si discuteva su come far conciliare “etica e risorse“, in un’altra sala la CAO nazionale discuteva sul problema del “regime autorizzatorio per l’apertura degli studi odontoiatrici“.
A margine della riunione, ecco le domande che l’Ufficio Stampa ha rivolto a Raffaele Iandolo, componente della Commissione nazionale Albo Odontoiatri e coordinatore del Gruppo di Lavoro dei Referenti nazionali e regionali della CAO stessa.
Dr Iandolo, quali erano le motivazioni dell’incontro svoltosi a L’Aquila sul problema delle autorizzazioni all’apertura degli studi odontoiatrici?
La CAO nazionale ha inteso monitorare attraverso i propri Referenti – regione per regione – la situazione in essere per quanto riguarda l’eventuale autorizzazione per l’apertura degli studi odontoiatrici. Ne è uscita la conferma di una diversità preoccupante, che vede comportamenti diversi tra regione e regione.
Perché l’Ordine si interessa di questo tipo di problematica?
La Federazione e gli Ordini rivendicano il loro compito di collaborare, ai sensi di legge, con le autorità locali e centrali per tutto ciò che riguarda il corretto esercizio della professione.
Sono gli Ordini che, attraverso la tenuta dell’Albo, garantiscono nei confronti dei cittadini il possesso dei requisiti necessari agli iscritti per lo svolgimento della loro attività professionale.
A quali conclusioni si è giunti al termine della riunione dei referenti nazionali e regionali su questo tema?
Tutti hanno condiviso la necessità di impegnare – anche attraverso l’intervento della FNOMCeO e, in particolare, della CAO nazionale – le autorità competenti per chiarire una volta per tutte il corretto percorso giuridico diretto alla eventuale verifica dell’esistenza dei requisiti necessari per l’esercizio professionale odontoiatrico, fermo restando che l?attuale sistema autorizzatorio ha portato a conseguenze negative sulla certezza del diritto sul territorio italiano, a tutto danno della tutela della salute dei cittadini e del libero svolgimento dell?esercizio professionale.
Autore: Redazione FNOMCeO