La libera circolazione all’interno dei Paesi UE dei pazienti, così come quella dei medici. Ma anche la direttiva, cruciale, denominata “Working Time”, sull’orario di lavoro. Sono due i temi cardine su cui si confronteranno i medici della UEMS (Unione Europea dei Medici Specialisti) nell’appuntamento del 6, 7 e 8 ottobre a Napoli. Due punti fondamentali che andranno, però, analizzati alla luce di un confronto con le istituzioni UE non sempre facile. Anzi, come spiega Salvatore Ramuscello, delegato FNOMCeO presso l’UEMS, a causa della situazione economica mondiale ed europea, "le condizioni del dialogo attualmente risultano peggiorate". Proprio con Ramuscello approfondiamo, dunque, i temi dell’incontro di Napoli e le linee guida della UEMS per i prossimi anni.
Dottore, nei prossimi giorni la UEMS si incontra a Napoli. Può anticiparci i macro-temi su cui saranno incentrati i lavori?
Il tema più importante in discussione riguarderà la direttiva europea sul diritto alla libera circolazione dei pazienti che dal 2013 renderà possibile ai cittadini europei decidere di curarsi in uno degli stati comunitari. Oltre la libera circolazione dei pazienti sarà resa possibile anche la libera circolazione dei professionisti, quindi anche dei medici, per cui non dovrebbe essere più necessario alcun tipo di autorizzazione preventiva se il titolo in possesso al medico ha un riconoscimento europeo.
Un altro argomento estremamente importante perché direttamente collegato alla sicurezza delle cure è la discussione, purtroppo in questo momento il confronto nella Commisione Europea è bloccato, sulla direttiva denominata "Working Time" e cioè l’orario di lavoro.
In una precedente intervista ci aveva sottolineato che il rapporto con l’UE e con le logiche politiche non è sempre facile. L’attuale crisi europea migliora o peggiora le dinamiche di ascolto della professione medica da parte delle istituzioni?
Sicuramente le condizioni attualmente risultano peggiorate. La situazione economica mondiale ed europea tende ad accentrare la discussione prioritariamente sugli aspetti in tema di economia. Ad esempio, tornando alla libera circolazione dei pazienti, se un certo numero di cittadini europei decidesse di curarsi in Italia – ipotesi molto probabile – saranno poi i Paesi di provenienza in grado di sostenerne le spese? Se la risposta è negativa allora chi avrà l’onere delle spese?
Sull’orario di lavoro poi la situazione può diventare critica per i medici italiani, perché in questo momento l’ipotesi – su cui già si è espressa la Commissione Europea – è quella di permettere al medico specialista la possibilità di firmare due tipi di contratto: quello dove è previsto il non superamento delle 38 ore oppure un tipo di contratto dove questo numero si può superare. Pensate per un momento cosa può significare ciò nelle nostre Aziende Ospedaliere o Territoriali.
La UEMS ha anche appena acquisito una nuova e prestigiosa sede proprio nel quartiere del Parlamento: segno del maggior potere acquisito e della necessità di interloquire sempre a più alto livello?
Questo è stato un grande risultato al quale la nostra delegazione ha collaborato. In realtà, l’obiettivo, oltre quello di avvicinarsi fisicamente all’area del Parlamento, è l’ipotesi della costruzione della cosiddetta Domus Medica Europea. Ovvero, una sede per tutte le organizzazioni mediche europee che dovrebbe portare in ultima analisi ad affrontare le tematiche in maniera più collegiale, quindi aumentare il peso specifico dei medici nei confronti della rappresentanza politica europea.
Non ci si può dimenticare che proprio a Napoli ci sarà l’elezione del nuovo board. A prescindere dai risultati elettorali, la nuova guida UEMS con quali obiettivi e situazioni si troverà ad avere a che fare nei prossimi anni?
Bisognerà affrontare una situazione economica che fino a 3 anni fa era impensabile, Dovremo, dunque, lavorare a livello europeo affinché le procedure per la standardizzazione dei percorsi formativi e del riconoscimento dei titoli possano creare condizioni lavorative ed economiche da rendere alla nostra professione la dignità professionale ed economica che le spettano.
Autore: Redazione FNOMCeO