“I dati del Rapporto Crea diffusi ieri sulle performance dei Servizi sanitari regionali non fanno che confermare, pur declinandolo secondo parametri innovativi, il divario Nord – Sud, con Sistemi sanitari che, nelle regioni dell’Italia del Nord-Est raggiungono indici di performance più che doppi rispetto a quelli delle Regioni Meridionali”.
Così Filippo Anelli, presidente Fnomceo, nonché uno dei cento stakeholders – rappresentanti delle Istituzioni, dei Professionisti, dei Cittadini, dell’Industria e del Management – che compongono il panel che ha misurato i risultati, commenta i dati del rapporto “La misura della performance dei SSR”. ‘Promossi’, anche se non a pieni voti, Trento, Bolzano, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto, nell’aera critica invece Sicilia, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sardegna.
“Gli indici che più hanno pesato nella valutazione sono stati quelli sociali, di equità – continua Anelli -. I professionisti hanno dato maggiore importanza agli esiti e all’appropriatezza. Questi valori indicano le direttrici verso le quali i nostri Sistemi sanitari devono muoversi”
“ Come raggiungere gli obiettivi? Investendo nei professionisti – conclude Anelli -. Le Regioni che dimostrano performance minori, in particolare per quanto riguarda assistenza ed equità, sono infatti quelle dove maggiore è la carenza di medici. Non solo: secondo un recente studio pubblicato su BMJ Open, il rapporto continuativo con il proprio medico è capace di diminure il tasso di mortalità. Si investono milioni di euro in farmaci per ridurre di qualche punto la mortalità. Investire nei professionisti è sicuramente efficace e migliora il gradimento dei cittadini”.
Autore: Redazione