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REGISTRO ITALIANO MEDICI: NUOVA MULTA DELL’ANTRITRUST

Un’altra multa per l’azienda spagnola United Ltd: questa volta è l’Agenzia per le comunicazioni che richiede 300mila euro per la truffa delle iscrizioni al "Registomedici.it": in atto la violazione della delibera Agcm n. 25709 dell’11 novembre 2015.

Una vicenda che è iniziata già nel 2010 quando molti medici e odontoiatri hanno cominciato  a ricevere, via mail o per posta, richieste di “aggiornamento attivo” dei loro dati, inseriti, a loro insaputa e in maniera incompleta o errata, in un “Registro Italiano dei Medici”. Un inganno progettato ad arte a partire dalla veste grafica delle lettere su cui compariva il simbolo del Caduceo, a garanzia dell’affidabilità del mittente e che lasciava sottintendere una qualche obbligatorietà burocratica o legale dell’iscrizione. Come si legge sul portale della FNOMCeO, che ad inizio di quest’anno ha cercato di capire i numeri reali del problema, quando il professionista aggiornava i suoi dati e rispediva il modulo controfirmato, sottoscriveva in realtà un abbonamento a pagamento di durata triennale, tacitamente rinnovato di un anno a ogni scadenza, con un canone di circa 1000 euro annui. Dopo l’invio della prima fattura (che arrivava rigorosamente dopo la scadenza dei termini per il recesso), iniziava una lunga serie di solleciti di pagamento, con l’aggiunta di ulteriori somme per morosità e spese di recupero. In alcuni casi, la Società titolare del Registro minacciava di adire un’autorità giudiziaria straniera per procedere al recupero dei crediti. Minacce che, a quanto risulta, continuano a tutt’oggi. Del tutto disattese quindi le due sentenze da parte dell’Antitrust, che ha sanzionato l’anno scorso la società portoghese United Directios Lda per un totale di 600mila euro.

Ad agosto inoltrato infatti l’attività dell’azienda non sembrava essersi fermata, con continue richieste di pagamento, talvolta anche con toni intimidatori.

In un recente articolo del Sole 24 ore si legge che Agcm ha ricalcato quanto giàscritto nella precedente delibera, attribuendo grande peso alle pratiche commercialiscorrette messe ancora in atto dagli iberici a danno dei professionisti. «Le somme di cui ilprofessionista richiede il pagamento risultano ingenti in rapporto alladimensione economica delle microimprese coinvolte dalla pratica commerciale nelsuo complesso (circa 2.070 euro nel caso in cui venga formulata la propostatransattiva e fino a un massimo di 4.140 euro nel caso in cui si solleciti ilpagamento dell’intero importo dovuto per le tre annualità di abbonamento)», silegge nella delibera. «Peraltro, le comunicazioni utilizzate a tal finericorrono ad espressioni particolarmente aggressive, nonché alla minaccia diadire un’Autorità giudiziaria straniera, in caso di mancato pagamento dellesomme richieste».

Leggi l’articolo del Sole 24 Ore 

Autore: Redazione FNOMCeO

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