Renzo: “Antitrust: la linea d’azione della FNOMCeO”

“Pubblicità sanitaria o commercio della Professione?”. Se lo chiederanno, il 12 ottobre, a Padova, Medici e Odontoiatri, riuniti in un Convegno voluto dalla Componente Odontoiatrica dell’Ordine, e che assume valenza anche nazionale per la partecipazione dei massimi rappresentanti della FNOMCeO: per la CAO nazionale, parlerà infatti il presidente, Giuseppe Renzo.

L’Ufficio Stampa, in un momento così caldo su questi temi, ha voluto porgli alcune domande.

Presidente, l’argomento “pubblicità sanitaria” è di estrema attualità e coinvolge da vicino gli Odontoiatri: proprio dalle “denunce” di alcuni studi Odontoiatrici è partita l’istruttoria dell’Antitrust nei confronti della FNOMCeO. Che ci dice, in proposito?
Più che agli studi odontoiatrici l’attuale apertura dell’istruttoria dell’Antitrust deriva da segnalazioni di aziende intermediarie che offrono pacchetti di prestazioni mediche e /o odontoiatriche ai cittadini in modo indiscriminato ed a prezzi inferiori anche ai “costi di produzione” delle prestazioni stesse.
Da sempre mi sfugge, inoltre, per quale scopo -se non quello dell’accaparramento della clientela, esercitando, cosi, quanto meno, concorrenza sleale – si possa garantire il primo atto medico (la visita) in forma gratuita.
A ben vedere si tratta di un problema che supera quello seppur importantissimo della verifica dei messaggi pubblicitari, in quanto riveste aspetti diretti a vanificare l’essenza della professione medica ed odontoiatrica: il rapporto di cura che lega il medico al paziente. La questione, volendo ridurla all’osso, è quella di difendere il ruolo delle professioni intellettuali che alcuni vogliono trasformare in aziende finalizzate esclusivamente al profitto e alla legge della domanda e dell’offerta.

Qual è la linea d’azione della Federazione?
Il Comitato Centrale della Federazione intende tutelare il ruolo degli Ordini di fronte all’istruttoria dell’Antitrust, prevedendo una difesa legale ai massimi livelli anche nella prospettiva che pure si spera di evitare, di dover impugnare un eventuale provvedimento sanzionatorio dell’Autorità Garante di fronte alla giurisdizione amministrativa e ricorrendo financo alla Corte di Giustizia europea.
Personalmente sono convinto che sia in gioco il futuro stesso degli Ordini professionali e le loro qualità di enti garanti della salute pubblica e della tutela della dignità della professione: non può essere accettabile l’assioma che gli studi professionali sono imprese e gli Ordini e la Federazione cartelli di imprese.
Cosi come, e non si tratta di una digressione, non si possono responsabilmente accettare ed iscrivere agli albi laureati provenienti da corsi di laurea su cui si nutrono almeno forti dubbi.
La tutela della libera concorrenza certamente è un valore, la difesa della salute è un valore, credo, più importante.

La Giurisprudenza anche recente sembrava, del resto, aver confermato il ruolo degli Ordini di Garanti della qualità della pubblicità sanitaria. Può farci una breve panoramica della normativa?
La normativa in vigore – con particolare riferimento all’art.4 del D.P.R. 137/12 – prevede chiaramente che la violazione delle disposizioni sulla pubblicità informativa costituisce illecito disciplinare e la competenza degli Ordini in questo campo è stabilita dalla legge.
La più recente giurisprudenza della Corte di Cassazione, con particolare riferimento alla sentenza delle Sezioni Unite n. 10304/13, ha poi confermato la competenza degli Ordini per i procedimenti disciplinari laddove siano in discussione i principi del decoro e della dignità della professione, anche per quanto concerne la pubblicità dell’informazione sanitaria. L’Antitrust ha la competenza di intervenire anche in via sanzionatoria sui profili della pubblicità ingannevole posta in essere dalle aziende e non ha alcun ruolo a colpire i professionisti o gli Ordini professionali.
Confermo quanto ho avuto modo di affermare in presenza del Presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, e in occasione dell’assemblea dei Presidenti CAO degli Ordini: icompiti devono trovare giusta applicazione nel rispetto dei ruoli istituzionali e in piena azione sinergica nell’esclusivo interesse dei cittadini e a tutela della loro salute.

Autore: Redazione FNOMCeO

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