“Noi non siamo contrari alla libera circolazione delle professioni, dei medici, dei pazienti e delle merci nell’ambito dei Paesi dell’Unione Europea. Sarebbe un controsenso, un mancato rispetto delle norme vigenti e, non ultima, una posizione antistorica. Noi siamo impegnati, invece, in una progettualità che ci porti progressivamente verso una programmazione europea e in questo processo l’Italia è, anche grazie al Ministero della Salute, il Paese capofila. In autunno ci sarà un’altra riunione, dopo quella di Firenze, a cui parteciperanno i Paesi europei, le Regioni e altri interlocutori istituzionali”.
Così il Presidente nazionale della Commissione Albo Odontoiatri della FNOMCeO Giuseppe Renzo ha sintetizzato l’impegno degli odontoiatri italiani per tenere alto il senso di appartenenza e di orgoglio della professione, alla luce dei tanti problemi che ancora sussistono, a livello nazionale ed europeo.
Concludendo i lavori degli Stati generali dell’Odontoiatria, che si sono tenuti a Roma venerdì 25 luglio presso la sede della FNOMCeO, Renzo ha precisato: “Ogni soluzione ai problemi va calibrata sulla base di una domanda di fondo: in questa Europa dai contorni un po’ sfumati, qual è oggi la reale necessità di medici e odontoiatri? Da qui discende tutto”. Fornendo poi indicazioni di prospettiva, Renzo ha sottolineato quanto è emerso dai diversi ed articolati interventi: “Gli Stati generali dell’Odontoiatria hanno come obiettivo quello di avere professionisti formati e in grado di esercitare la professione a tutela della salute dei cittadini italiani ed europei. Perché, lo ricordo –ha incalzato Renzo- la tutela della salute dei cittadini è per noi un principio irrinunciabile e la nostra mission principale. Ma dobbiamo tutti avere presente che la qualità delle cure è garantita dalla qualità della formazione”.
In questa sintesi sta tutto il significato “politico” della giornata, che costituisce da un lato un appuntamento con tutti i soggetti interessati e coinvolti per fare un necessario punto della situazione, dall’altro un’altra tappa da cui ripartire con future iniziative, subito dopo la pausa estiva, avendo come interlocutori gli esponenti delle Istituzioni: Governo, Parlamento, Ministero della Salute, Ministero degli Esteri, MIUR. Tutti interlocutori indispensabili per proseguire nel percorso avviato da anni per confermare alla professione odontoiatrica la piena dignità. E di risultati ne sono stati raggiunti. Ma occorre andare avanti e per farlo, occorre unità di intenti e di azioni tra Ordini, Accademia Sindacati, Società Scientifiche e Studenti. Altrimenti non si raggiungeranno i risultati sperati.
Ma, come hanno sottolineato gli intervenuti agli Stati generali, resta sullo sfondo, soprattutto in Italia, lo “storico” problema dell’abusivismo e del prestanomismo, un fenomeno contro il quale tutti i componenti gli “Stati Generali” si sono battuti e continuano a battersi con tutti i mezzi consentiti dalle leggi vigenti. “Persistono però equivoci, disinformazione ed errate percezioni nell’immaginario collettivo – ha detto Renzo – e continua una generale confusione tra odontoiatra e odontotecnico, una confusione che rischia di accentuarsi con l’eventuale introduzione di nuovi profili, se non debitamente regolamentati e differenziati per compiti e ruoli, che escludano sovrapposizioni e invasioni di campo, nel principale ed esclusivo interesse della tutela della salute della persona : niente confusioni, neppure semantiche … ”. Ma, a giudizio degli esperti, non ci sono nemmeno le condizioni per una simile eventualità, anche se periodicamente qualche settore della politica cavalca questa ipotesi, sia a livello parlamentare, sia a livello di una singola Regione, in questo caso le Marche. Ma sarebbe un errore, perché, come ha spiegato il Tesoriere della Federazione Raffaele Iandolo, “il nostro è uno strano Paese, dove, a volte, avvengono cose inimmaginabili. Noi dobbiamo avere una strategia complessiva per chiedere una migliore preparazione degli odontotecnici, ma anche per evitare il rischio di una sanatoria generalizzata”.
Non più tardi di un anno fa, la CAO nazionale stimava in 10-15 mila unità il fenomeno dell’abusivismo su una platea di 56 mila odontoiatri operanti sul territorio nazionale, ricorda il Consigliere Segretario CAO Nazionale Sandro Sanvenero. Parliamo di grandi numeri, come si vede.
Convergenti, pur nelle loro specificità, gli interventi di Marco Ferrari, Presidente della Conferenza dei Presidenti dei corsi di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria; di Maria Grazia Cannarozzo, Presidente del Cenacolo Odontostomatologico Italiano; di Antonella Polimeni, Presidente Collegio dei docenti; Gianfranco Prada, Presidente ANDI nazionale; Massimo Gaggero, Vice Presidente ANDI nazionale ; Enrico Gherlone, presidente eletto del Collegio dei docenti; Augusto Malentacca, Vice-Presidente vicario CIC, Comitato Intersocietario di coordinamento delle associazioni odontostomatologiche italiane; Emilio Fiorentino, Presidente AISO, Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria; Giuseppe Lo Giudice e Roberto Gozzi, coordinatori di gruppi di lavoro nazionale in FNOMCeO, e dei Consiglieri Alessandro Zovi e Valerio Brucoli.
Sulla riunione degli Stati generali, saranno prodotti due documenti, ha annunciato Giuseppe Renzo, che saranno portati all’attenzione di tutti per eventuali integrazioni e precisazioni. Due documenti che saranno la base di ripartenza per la CAO nazionale e per gli Stati generali, subito dopo la pausa estiva. Il programma di lavoro è così tracciato, da settembre in poi.
Autore: Redazione FNOMCeO