Renzo: odontoiatri uniti per la tutela della deontologia, contro ogni tipo di affarismo

La professione odontoiatrica in Italia pare sia in continuo combattimento. Sempre per affermare, per ribadire quando occorre, che è una professione saldamente ancorata a principi della Deontologia medica, che negli anni ha compiuto notevoli progressi sul piano dell’avanzamento scientifico e tecnologico, che è proiettata verso nuovi traguardi formativi e di operatività, basata sicuramente sulla medicina dell’evidenza, ma anche con la spinta verso la ricerca.

Insomma, una professione che in questo momento non teme nulla nel confronto con altre esperienze di altri Paesi. Quello che invece teme, ma con la ferma intenzione di contrastare, è il ripetuto tentativo di inquinamento proveniente da svariati (e avariati) settori che con la Sanità hanno poco a che spartire e che invece hanno come ultimo fine quello di fare business alle spalle degli odontoiatri onesti che si riconoscono negli Ordini e che esercitano la professione nel rispetto delle regole e dei principi deontologici.

Giuseppe Renzo, Presidente della CAO nazionale non si fa pregare per rispondere a domande che tendono a delineare i prossimi impegni della professione odontoiatrica. Come sempre, Renzo è abituato a parlare chiaro e con chiarezza attacca chi tenta di minare la credibilità dei professionisti seri. Anni e anni in lotta contro l’abusivismo e il prestanomismo, altri anni a combattere contro le cosiddette “lauree facili”, contro tutti i tentativi di infiltrazione del malaffare in seno al circuito della professione odontoiatrica. E si va avanti così, in questa continua lotta tra il bene e il male anche nella professione odontoiatrica. Risultati ci sono stati, altri dovranno essere conseguiti. E qui Giuseppe Renzo traccia il quadro reale della situazione in Italia, senza dimenticare di parlare degli appuntamenti del 1-22-23 giugno, tre date importanti per i dentisti italiani.

Presidente Renzo, dopo la sentenza del TAR Lazio sul caso dell’università portoghese Fernando Pessoa, che ha segnato una vittoria sua personale e della CAO nazionale, quali sono le prossime tappe del cammino della professione odontoiatrica in Italia?
La sentenza del TAR, avversa alle pretese di una università che intende stravolgere la programmazione di cui si è dotato un paese autonomamente determinatosi nel rispetto delle regole comunitarie, ha rimesso a posto un meccanismo basato sul rispetto delle regole e debitamente democratico (con tutte le negatività che si trascina dietro il meccanismo di selezione), in quanto non condizionato dal potere economico , falsamente rappresentato come "diritto allo studio".
Troppo complesso definire i diversi risvolti, ma esprimo la certezza che la questione non è giunta alla fine del percorso: troppi interessi, e non per forza corretti, sono in gioco. Troppi personaggi, più o meno qualificati, hanno posto gli occhi sul business. Si, perché, per parlare chiaro, solo di affari si tratta. Non si tratta, come si vuole fare apparire di difesa dei diritti dei giovani; ma di mero sfruttamento di un’idea ancestrale di mero interesse economico.
E, proprio per quest’ultimo aspetto, proprio perché il compito dell’Ordine, Ente ausiliario dell’Amministrazione pubblica e sotto il controllo del Ministero di riferimento, il Ministero della Salute, è quello di tutelare la salute del cittadino, garantendo la verifica dei percorsi formativi e la qualità del prodotto finito (I laureati da iscrivere agli albi provinciali per l’esercizio della professione), ci siamo opposti e ci opporremo ad ogni forma di mercificazione esercitata nei corsi pre e post laurea da chiunque organizzati.
Le prossime tappe sono sostanzialmente quelle già più volte annunciate:
1) una seria verifica del raggiungimento dell’obiettivo formativo.
2) esami di abilitazione seri e coerenti all’impegno profuso per tutti, soprattutto per gli italiani che conseguono in altri Paesi titoli di studio.
3) gli esami di abilitazione devono rappresentare un modello di verifica e di certificazione sulla qualità della preparazione raggiunta nel corso di laurea.
Si vuole consentire a tutti di frequentare l’Università per diventare Dentisti? Bene, si svolgano delle prove stringenti e si abilitino i veri meritevoli (anche se fossero solo due su 20.000 per anno). E’ una soluzione  che disdegno, perché costituisce una barriera a valle e contrasta con i principi etici che mi onoro ed ho il dovere di trasmettere.

Le date degli eventi di giugno perché sono importanti per la professione odontoiatrica? Che tipo di riunioni saranno a Roma, con quali linee programmatiche e con quali obiettivi?

Sono importanti perché procede speditamente il vero progetto delle CAO. In data 1° Giugno tutti i soggetti rappresentativi del mondo odontoiatrico (Università; Società Scientifiche; Associazioni di Categoria) con la CAO nazionale porteranno a completamento la stesura delle Raccomandazioni Cliniche, strumento indispensabile che fornirà ai professionisti e a chi con la professione si interfaccia per motivi di collaborazione (USL – Convenzioni-Strutture di Assistenza- Fondi Integrativi, ecc) elementi di certezza e regole per la qualità delle cure odontoiatriche.
Nel contempo, serviranno a fornire in momenti di contenzioso parametri non più lasciati alla libera e soggettiva interpretazione di consulenti e/o periti.
A questo si aggiunge l’aggiornamento del nomenclatore, già in funzione da tempo e che sarà ammodernato secondo le vigenti norme e regole e, soprattutto, la pratica quotidiana.
Ci stiamo dotando di quelle regole di cui abbiamo da sempre lamentato l’assenza. Stiamo ponendo, noi professione, le basi del cambiamento per consentire alla parte sana e virtuosa della professione, che ne compone la maggioranza, di prevalere su chi esercita il "commercio della salute".
In questo solco, si colloca anche l’altro impegnativo appuntamento del 22 e 23 Giugno: Stiamo portando il nostro sforzo a compimento, nel rispetto del mandato conferito al Presidente e ai componenti la CAO Nazionale in occasione dell’assemblea degli stati generali dell’odontoiatria di Dicembre 2011: formare ed aggiornare al nuovo sistema disciplinare i membri delle commissioni, nel superiore interesse dei pazienti e dei professionisti.
In termini numerici, la professione Odontoiatrica non è mai venuta meno al proprio dovere, in termini di principio l’accusa mossa , spesso a discapito della correttezza dei processi di governo della professione, di non esercitare quel controllo necessario sui nostri iscritti agli albi, perché interessati a perpetuare il consenso e per questo permeabili al voto di scambio. Ma questo non è un nostro modo di operare. Le cose non stanno come dicono i nostri detrattori.
Fatte eccezioni di marginali, e tutti da provare, percentuali fisiologiche, ho la presunzione di affermare, sulla base dei dati già ufficializzati, che la nostra rappresentanza è tra le più attente e virtuose.
Ecco. Quanto è contenuto nelle nostre linee programmatiche si può sintetizzare in poche parole: siamo una categoria matura, che sa e vuole autogovernarsi e auto determinarsi, mentre garantisce qualità e correttezza nell’esercizio della professione.

In questa fase particolare del Governo “tecnico” guidato da Mario Monti, come vanno i rapporti con le istituzioni e in particolare con il Ministero della Salute? Il dialogo è più fluido rispetto a qualche mese fa oppure niente è cambiato?
Il Governo tecnico rappresenta per noi un riferimento, cosi come lo è stato il governo dei politici: ci si ritrova a parlare con i rappresentanti di questa compagine governativa per gli aspetti previdenziali che coinvolgono Medici e Odontoiatri, lamentando anche l’inusitata durezza nell’imposizione di regole alle quali mai avremmo immaginato dover sottostare (equilibrio a 50 anni e copertura di tale equilibrio con l’impedimento di utilizzo del patrimonio consolidato!!!???). E poi, trasferimento da un sistema all’altro, di cui dovremo discutere ampiamente, atteso che si vuole portare all’interno delle casse privatizzate (e non solo l’ENPAM, quindi) un sistema previsto per il pubblico.
 La predicibilità di quanto potrà avvenire nel nostro Paese, stante la congiuntura economica internazionale, è un esercizio da non praticare. Certo, mi sento di affermare che la cassa è nostra e, non avendo mai richiesto o ricevuto nulla da chi che sia, non ci faremo scippare senza reagire.
Con la struttura del Ministero della Salute la collaborazione è straordinaria, nulla è cambiato, se non in positivo. Al Ministro Balduzzi, attento e preparato osservatore delle questioni odontoiatriche, a parte l’invito formulato a portare il suo personale contributo all’assemblea dei Presidenti CAO di giugno,  ho avanzato una precisa e circostanziata richiesta, ci dovremmo incontrare a breve per focalizzare la nostra comune attenzione su alcuni aspetti, tra questi quelli già sopra trattate e qualche altro di grande e urgente interesse generale. Penso al Regime autorizzativo per gli studi; ai Progetti di prevenzione ed assistenza per cittadini non ambienti;  alla Definizione di compiti e competenze per le professioni che interagiscono con il sistema di cure assicurato dagli Odontoiatri; alla riforma dell’Ordinamento Professionale ed autonomia; all’Assicurazione RC-Professionale. Abbiamo tanto e tanto altro da portare in discussione.

Autore: Redazione FNOMCeO

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