Report: ambiente e salute in stretta correlazione

Report n. 33/2011

AMBIENTE E SALUTE IN STRETTA CORRELAZIONE

Il programma "Ambiente e Sa­lute", finanziato dal Ministero delIa Salute e partito nel 2006, rappresenta un’espressione dell’accresciuta consapevolezza della comunità scientifica per il ruolo svolto da una serie di esposizioni ambientali nello svilup­po di diverse patologie. Il program­ma ha dato corpo all’esigenza di promuovere un filone di ricerche fondato su un approccio multidisci­plinare e sul lavoro collaborativo di una rete di istituzioni sanitarie.

Nel corso del recente Convegno ro­mano "Ambiente e Salute", dedicato al programma strategico 2008-2010 e organizzato dall‘Istituto Superiore di Sanità, sono stati discussi i risul­tati più significativi delle aree che costituiscono il programma (clima, inquinamento atmosferico, ciclo dei rifiuti, siti contaminati).

Sono stati presentati i risultati del progetto SENTIERI (Studio Epide­miologico Nazionale Territori e In­sediamenti Esposti a Rischio da In­quinamento), coordinato dall’Iss tra il 2007 e il 2010 e realizzato in colla­borazione con il Centro Europeo Ambiente e Salute dell’OMS, il Di­partimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del La­zio, il Consiglio Nazionale delle Ri­cerche di Pisa e l’Università La Sa­pienza di Roma.

La salute umana è intimamente connessa con l’ambiente, ma è mol­to difficile identificare le relazioni causa-effetto esistenti. Su queste basi è stato progettato lo studio, con l’obiettivo di valutare l’eventuale associazione tra la contaminazione ambientale, i potenziali effetti tossi­cologici degli inquinanti e gli aspet­ti epidemiologici e sanitari nelle aree indagate.

Lo studio ha valutato la mortalità della popolazione residente in 44 siti di interesse nazionale per le bo­nifiche (21 siti situati al Nord, 8 al Centro e 15 al Sud). Lo studio ha indagato circa 400.000 decessi rela­tivi a una popolazione complessiva di circa 5.500.000 abitanti di 298 Comuni.

Sono state prese in consi­derazione 63 cause di morte, tumo­rali e non – tra queste malattie re­spiratorie, circolatorie, neurologi­che e renali – potenzialmente asso­ciate alla residenza in prossimità di poli chimici, petrolchimici, raffine­rie, stabilimenti siderurgici, centrali elettriche, miniere e cave, aree por­tuali, siti di smaltimento dei rifiuti e inceneritori.
Vi è grande variabilità fra i siti in esame per dimensioni della popola­zione, caratteristiche della contami­nazione ambientale, presenza di specifici poli produttivi e altre fonti di pressione ambientale, stato di avanzamento degli interventi di bo­nifica e risanamento industriale.

Anche il quadro di mortalità è di­versificato. La mortalità osservata per tutte le cause e per tutti i tumo­ri supera quella media della Regio­ne di appartenenza, rispettivamen­te in 24 e in 28 siti.

In altri casi si osservano incrementi della mortalità per cause per le quali il nesso causale con l’inqui­namento ambientale è sospettato ma non accertato, per esempio il tumore polmonare nella popola­zione residente in siti contaminati da poli siderurgici (Taranto) e pe­trolchimici (Porto Torres) o siti di smaltimento illegale di rifiuti peri­colosi (Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano).

In questi contesti, parallelamente all’avanzamento delle attività di bo­nifica, secondo i ricercatori sarebbe opportuno migliorare le stime del rischio da esposizioni ambientali anche misurando il contributo delle esposizioni professionali.
Lo studio dello stato di salute delle popolazioni residenti nei siti inqui­nati continuerà, indagando negli stessi siti l’andamento dei ricoveri ospedalieri, per considerare anche le malattie non mortali, e l’anda­mento dell’incidenza delle malattie oncologiche.

In conclusione, lo studio mostra che lo stato di salute delle popolazioni residenti in alcuni siti esami­nati appare risentire di effetti avversi più marcati rispetto alle Re­gioni di appartenenza, e in questi contesti, il profilo sanitario che emerge presenta criticità. che con­tribuiscono a identificare le azioni più urgenti di bonifica e risana­mento industriale.
Gli effetti sanitari dei cambiamenti climatici sono complessi e dipendo­no da relazioni e meccanismi di in­terazioni tra più fattori ambientali. Inoltre di questo processo ne fanno parte anche suscettibilità. e vulnera­bilità individuali.

Per gli esperti i rischi sanitari potenzialmente asso­ciati ai cambiamenti nel clima glo­bale dovrebbero però ricevere mag­giore attenzione e anche se la ricer­ca sta aumentando, le risposte al fenomeno sono ancora inadeguate.

Roma 01/08/2011

Autore: Redazione FNOMCeO

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