Report: diminuiscono gli aborti tra le italiane, in controtendenza le straniere

Report n. 36/2011    

DIMINUISCONO GLI ABORTI TRA LE ITALIANE, IN CONTROTENDENZA LE STRANIERE

Buone notizie, secondo i dati definitivi del 2009 e quelli provvisori del 2010, emersi dalla Relazione 2011 del Ministero della Salute sull’applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza (ivg) presentata al Parlamento dal Ministro Ferruccio Fazio .

Nel 2010 sono state effettuate 115.372 ivg (dato provvisorio), con un decremento del 2,7% rispetto al dato definitivo del 2009 (118.579 casi) e un decremento del 50,9% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’ivg (234.801 casi).

Il tasso di abortività (numero delle ivg per 1.000 donne in età feconda tra 15-49 anni), l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza, è risultato nel 2010 pari a 8,2 per 1.000, con un decremento del 2,5% rispetto al 2009 (8,5 per 1.000) e un decremento del 52,3% rispetto al 1982 (17,2 per 1.000).

Si tratta inoltre, sottolinea il Ministero della Salute, di un valore “tra i più bassi di quelli osservati nei Paesi industrializzati”. In particolare per quanto riguarda le minorenni, tra le quali, riferisce il Ministero, il tasso di abortività in Italia è risultato, nel 2009, pari a 4,4 per 1.000 (era il 4,8 per 1.000 nel 2008), con valori più elevati nell’Italia settentrionale e centrale ma, anche se i dati non sono strettamente comparabili, ben al di sotto di Inghilterra, Francia e Spagna.

Nel dettaglio, per donne con meno di venti anni, nel 2009 in Italia il tasso di abortività è pari al 6,9 per mille (era il 7,2 nel 2008); nello stesso anno in Inghilterra e Galles è il 23 per mille, e in Svezia il 22,5 per mille; in Spagna il 12,7 per mille; in Francia il 15,2; negli USA nel 2004 il 20,5 per mille.

Il rapporto di abortività (numero delle ivg per 1.000 nati vivi) è risultato pari a 207,2 per mille con un decremento dell’1,3% rispetto al 2009 (210 per mille) e un decremento del 45,5% rispetto al 1982 (380,2 per mille).

Se l’analisi delle caratteristiche delle ivg conferma un decremento tra le italiane, tuttavia negli anni è andato crescendo il contributo all’Ivg da parte delle donne con cittadinanza estera, raggiungendo nel 2009 il 33,4% del totale delle ivg, mentre, nel 1998, tale percentuale era del 10,1%. Nel 2009, dei 38.309 aborti di donne con cittadinanza straniera 19.762 (il 51,6%) sono di donne provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est.

Quasi la metà delle ivg, sia fra le italiane (47,3%) che fra le donne straniere (43,8%) sono effettuate da donne con occupazione lavorativa, e solo il 13,4% delle ivg fra le italiane e il 23,4% fra le straniere riguardano donne disoccupate o in cerca di prima occupazione. Riguardo allo stato civile, le ivg fra nubili e coniugate sono in percentuali simili: fra le straniere prevalgono le coniugate (49,4%) mentre fra le italiane il più alto ricorso è tra le nubili (50,8%). Fra le donne italiane che hanno effettuato una ivg, il 45,4% non aveva figli, così come il 31,9% delle straniere.

Roma 19/09/2011

Autore: Redazione FNOMCeO

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