Report: donne e salute

Report n. 39/2011

DONNE E SALUTE

Aspettativa di vita, crescente consumo di alcol, accrescimento di malattie psichiatriche, e l’aumento dei decessi per malattie cerebrovascolari. È questa l’immagine emersa dalla terza edizione del Libro Bianco sulla salute della donna, presentata in questi giorni a Roma da Onda ( Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) e da alcune fra le massime autorità in tema di salute femminile e della ricerca medico scientifica.

All’interno del testo si è potuto notare come sia “rallentata” la crescita della loro aspettativa di vita, con un incremento negli ultimi 4 anni di soli 0,3 anni (da 84,0 anni nel 2007 a 84,1 anni nel 2009, 84,3 nel 2010), contro lo 0,4 anni per gli uomini nel medesimo arco di tempo (da 78,7 anni nel 2007 a 78,8 anni nel 2009, 79,1 nel 2010). Un dato che si potrebbe considerare fisiologico dopo la grande crescita di questi ultimi 20 anni, ma certo anche la crisi economica e sociale ha costretto le donne a spostare le priorità verso altre problematiche, aumentando la disattenzione verso fattori di rischio tipicamente maschili, quali l’abitudine al fumo, aumentato di mezzo punto percentuale, e all’alcool, con sempre più donne che consumano oltre 6 bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione. La generale diminuzione nell’assunzione di alcol che si è registrata dal 2006 è tutta a favore degli uomini (-0,8% fra le donne e -4,9% nei maschi).

In generale è risultata essere scarsa anche l’attenzione alle problematiche femminili da parte delle Istituzioni: ancora troppi sul territorio i punti nascita sprovvisti di Unità Operative di Terapia Intensiva Neonatale (presenti in 125 dei 551 monitorati) e che realizzano meno di 500 parti l’anno, portando per esempio i parti cesarei a percentuali elevatissime rispetto al resto d’Europa, o rendendo impossibile l’utilizzo della analgesia epidurale.

Da aggiungere anche la non sempre facile disponibilità di farmaci di “genere”, nonostante siano le donne le maggiori fruitrici di terapie mediche. Studi mirati sulla popolazione femminile hanno confermato, infatti, che il consumo di farmaci comuni è superiore del 20-30% fra le donne rispetto all’uomo, e del 40% per gli integratori.

In aumento le malattie prima appannaggio esclusivo del sesso maschile, in particolare quelle cerebrovascolari, che in Italia, secondo le ultime stime statistiche riportate in studi di settore, hanno fatto registrare fra la popolazione femminile circa 130 mila decessi annui con valori ormai tripli rispetto al tumore della mammella. In crescita anche le malattie psichiatriche, mentre è in leggero calo il numero dei suicidi.

Considerando poi che l’aspettativa di vita delle donne è ormai di oltre 84 anni, le imprese del farmaco si trovano ad affrontare una “sfida nella sfida”: garantire trattamenti adeguati alle loro necessità quando sono in età avanzata.

Roma, 10/10/2011

Autore: Redazione FNOMCeO

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